“Nel giudicare avvenimenti e serie di avvenimenti della storia contemporanea non si sarà mai in condizione di risalire sino alle cause economiche ‘ultime’. Persino oggi che la stampa tecnica specializzata fornisce un materiale così ricco, non è possibile nemmeno in Inghilterra seguire giorno per giorno il corso dell’industria e del commercio sul mercato mondiale e i mutamenti che sopravvengono nei metodi di produzione, in modo da poter in qualsiasi momento fare il bilancio generale di questi fattori multiformi, complessi e in continua mutazione; fattori i più importanti dei quali, inoltre, agiscono a lungo e in modo latente prima di erompere improvvisamente e violentemente alla superficie. Una netta visione della storia economica in un periodo determinato non può mai formarsi contemporaneamente, ma soltanto successivamente, dopo che sia stato raccolto e studiato il materiale. La statistica è qui un ausiliare necessario, ed arriva sempre in ritardo. (…) Il metodo materialistico dovrà perciò limitarsi anche troppo spesso a ricondurre i conflitti politici a lotte di interesse delle classi sociali e delle frazioni di classe preesistenti, determinate dalla evoluzione economica, e a ravvisare nei singoli partiti politici l’espressione politica più o meno adeguata di queste stesse classi o frazioni di classe. E‘ evidente che tale inevitabile negligenza di quei mutamenti della situazione economica – base vera di tutti gli avvenimenti che si devono indagare – che si producono durante gli avvenimenti stessi, non può essere che una fonte di errori. Ma tutte le condizioni di una esposizione sintetica della storia contemporanea racchiudono in sé inevitabilmente fonti di errori, il che però non impedisce a nessuno di scrivere la storia contemporanea” [Friedrich Engels, ‘Introduzione del 1895’ a ‘Le lotte di classe in Francia’ di Karl Marx, Edizioni Lotta comunista, Milano, 2010]