“L’opuscolo [di Junius], come spiega l’autore [Rosa Luxemburg, ndr] nell’introduzione in data 2 gennaio 1916, è stato scritto nell’aprile 1915 e stampato poi «senza modificazioni». (…) L’opuscolo non è tanto consacrato alla «crisi della socialdemocrazia», quanto piuttosto a un’analisi della guerra, alla confutazione della leggenda del suo carattere di liberazione, alla dimostrazione che si tratta di una guerra imperialista sia da parte della Germania che delle altre grandi potenze, e a una critica rivoluzionaria dell’atteggiamento del partito ufficiale. (…) Il difetto principale dell’opuscolo di Junius – difetto che rappresenta senz’altro un passo indietro rispetto alla rivista legale (anche se proibita subito dopo la sua pubblicazione) ‘Die Internationale’ – è il silenzio sui legami esistenti tra il socialsciovinismo (l’autore non adopera né questo termine, né l’altro, meno preciso di socialpatriottismo) e l’opportunismo. L’autore parla in modo del tutto giusto della «capitolazione» e del fallimento del partito socialdemocratico tedesco, del «tradimento» dei suoi «capi ufficiali», ma non va più in là. E tuttavia la rivista ‘Die Internationale’ aveva già svolto una critica del «centro», cioè del kautskismo, comprendo di ridicolo, con piena ragione, la sua mancanza di carattere, la suo opera di prostituzione del marxismo, il suo servilismo verso gli opportunisti. E la stessa rivista ‘aveva incominciato’ a smascherare al condotta reale degli opportunisti, pubblicando, per esempio, il fatto importantissimo che il 4 agosto 1914 gli opportunisti si erano presentati con un ultimatum, con la decisione già presa di votare, in ‘ogni’ caso, ‘per’ i crediti. Né l’opuscolo di Junius, né le tesi parlano dell’opportunismo e del kautskismo! Ciò è teoricamente sbagliato, giacché non si può ‘spiegare’ il «tradimento» senza collegarlo all’opportunismo, come ‘tendenza’ che ha una lunga storia, la storia di tutta la II Internazionale. E’ sbagliato dal punto di vista pratico e politico, giacché non si può comprendere né superare la «crisi della socialdemocrazia» senza chiarire il significato e la funzione delle ‘due tendenze’: la tendenza apertamente opportunista (Legien, David, ecc.) e la tendenza opportunista mascherata (Kautsky e soci). E’ un passo indietro, per esempio, rispetto allo storico articolo di Otto Rühle, pubblicato sul ‘Vorwärts’ del 12 gennaio 1916, nel quale egli dimostra chiaramente e apertamente l”inevitabilità’ della scissione del partito socialdemocratico tedesco. (…)” [V.I. Lenin, ‘Über die Junius-Brochüre. Juli 1916’, Verlag Neue Einheit, Berlin, 1974] (pag 1-3) (edizione italiana ‘A proposito dell’opuscolo di Junius’, in V.I. Lenin, ‘Opere’, volume 22, Edizioni Lotta Comunista, 2002, pag 304-306) [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]