“Tutta la stampa borghese di tutti i paesi, compresa la stampa dei democratici piccolo-borghesi e cioè dei socialdemocratici e di socialisti, compresi Kautsky, Hilferding, Martov, Cernov, Longuet, ecc., ecc., lancia fulmini contro i bolscevichi precisamente per la violazione della libertà e dell’uguaglianza. Da un punto di vista teorico, ciò è perfettamente comprensibile. Ricordi il lettore le celebri parole sarcastiche di Marx nel Capitale: “La sfera della circolazione o dello scambio delle merci, nei limiti dei quali si operano la compra e la vendita della forza-lavoro, è il vero Eden dei diritti naturali dell’uomo. Qui regnano soltanto la libertà, l’uguaglianza, la proprietà e Bentham”  (Il Capitale, vol 1, parte II, fine del cap.IV). Queste parole permeate di sarcasmo hanno una profondissima sostanza storica e filosofica. Bisogna paragonarle con le spiegazioni popolari della stessa questione che Engels dà nell’Anti-Dühring, e soprattutto con l’affermazione di Engels, che l’uguaglianza è un pregiudizio o una stupidità, Se per uguaglianza non s’intende la distruzione delle classi” [V.I. Lenin, a cura di Felice Platone, ‘Sul movimento operaio italiano. La politica e le tendenze dei partiti proletari italiani nel giudizio di Lenin’, Roma, 1970] [Lenin-Bibliographical-Materials]