“Fu solo quando Darwin risuscitò la grande teoria di Lamarck e di Saint-Hilaire e la rese irrefutabile mercé un ammasso formidabile di fatti e di scoperte geniali, fu solo allora che l’idealismo fu cacciato dalla storia naturale e che la scienza naturale diventò una “scienza generale e filosofica”, come Saint-Hilaire aveva predetto. La sua filosofia rovescia tutte le metafisiche. Marx ha importato la teoria degli ambienti nella storia umana. – Ma non è da credere che il materialismo economico di Marx e d’Engels sia uno di quei volgari adattamenti delle teorie naturaliste alle scienze sociali, onde in questi ultimi tempi furono tanto prodighi i darwiniani d’Inghilterra, di Germania e di Francia. No, Carlo Marx è cronologicamente il primo. Quando la teoria degli ambienti dormiva quel greve sonno che cominciò nel 1832, Marx formulava la sua teoria della lotta delle classi nella sua ‘Miseria della filosofia’, pubblicata in francese nel 1847; l’anno seguente, Marx e Engels esponevano, nel ‘Manifesto Comunista’, la teoria delle trasformazioni sociali imposte dalle trasformazioni dell’ambiente economico. Il materialismo economico di Marx ucciderà l’idealismo storico e il suo fatalismo che abbrutisce; creerà la filosofia della storia e preparerà le teste pensanti del proletariato alla rivoluzione economica, che schiuderà le porte di un mondo novello – il mondo del lavoro libero” [Paolo Lafargue, Il materialismo economico di Carlo Marx, Uffici della Critica Sociale, Milano, 1894]