“Nell’articolo “Programm der blankistischen Kommune-Flücht-linge” (Programma dei rifugiati blanquisti della Comune), pubblicato inizialmente nel n. 73 del giornale “Volkstaat” nel 1874 e incluso successivamente nella raccolta ‘Internationales aus dem “Volkstaat”’ Engels, indicando con soddisfazione che gli operai socialdemocratici tedeschi ‘sind mit Gott einfach fertig’ (l’hanno semplicemente smessa con Dio) e che essi vivono e pensano come dei materialisti, nota a p. 44 di questa raccolta, che probabilmente in Francia è la stessa cosa. “Altrimenti, ammette, quale cosa più semplice che diffondere tra gli operai l’eccellente letteratura materialista del secolo scorso [vale a dire del XVIII secolo, signor Bodganov – G.V.P.], letteratura che resta fino ad oggi, tanto per la forma che per il contenuto, un capolavoro dello spirito francese, e che – tenuto conto del livello della scienza dell’epoca – è sempre infinitamente elevata quanto al contenuto (‘dern Inhalt nach auch heute noch unendlich hoch steht’) e di una perfezione incomparabile quanto alla forma”. Come vedete, signor Bogdanov, Engels non solo non temeva di diffondere nel proletariato questa “filosofia della natura” che vi piace chiamare la filosofia dei “più puri ideologi della borghesia”, ma raccomandava la diffusione massiccia delle sue idee fra gli operai francesi nel caso in cui questi operai non fossero ancora diventati dei materialisti. Noi, discepoli russi di Marx ed Engels, riteniamo utile diffondere queste idee, fra le altre, fra i proletari russi, i cui rappresentanti coscienti sono purtroppo ancora lungi dall’aver adottato il punto di vista materialista. Considerando l’utilità di questa diffusione, mi proponevo d’intraprendere, due anni or sono, l’edizione in lingua russa di una biblioteca materialista in cui il primo posto sarebbe stato occupato da traduzioni delle opere dei materialisti francesi del XVIII secolo, incomparabili in effetti per la forma e ancora oggi estremamente istruttivi per il loro contenuto. Questo proponimento non è andato avanti. Da noi è infinitamente più facile scrivere le opere di queste numerose scuole della filosofia contemporanea che Engels designava con disprezzo mediante l’appellativo generale di “povera zuppa eclettica” (1) che non le opere che, in un modo o nell’altro, sono dedicate al materialismo. Un esempio che stupisce: l’opera di Engels, ‘Ludwig Feuerbach’, che ho tradotto in lingua russa e che è sotto ogni aspetto notevole, si vende malissimo. Il nostro pubblico di lettori è oggi indifferente al materialismo. Ma aspettate prima di rallegrarvene, signor Bogdanov. E’ un cattivo segno; ciò indica che questo stesso pubblico di lettori continua a portare una lunga treccia conservatrice anche quando sembra preoccupato di “ricerche” teoriche le più intrepide e più “avanzate”. La sfortuna storica del povero pensiero russo consiste in ciò, che, anche nei periodi del più grande slancio rivoluzionario, solo raramente esso perviene a liberarsi dall’influenza del pensiero borghese occidentale, pensiero che non può non essere conservatore nelle attuali condizioni sociali nell’Occidente” [G.V. Plechanov, ‘Il materialismo militante. Risposte al signor Bogdanov e altri scritti su Karl Marx, F. Engels e sul materialismo’, ‘Prima lettera’, Torino, 2010] [(1) ‘Ludwig Feuerbach und der Ausgang der klassischen deutschen Philosophie’, Stuttgart, 1888. La tr. it., Roma, 1950]
- Categoria dell'articolo:Nuove Accessioni
- Articolo pubblicato:7 Luglio 2015