“Perfino tra i lavoratori degli Stati Uniti si venne formando una posizione di supremazia: «Negli Stati Uniti gli immigrati dall’Europa orientale e meridionale sono addetti ai lavori peggio pagati, mentre i lavoratori americani (eccetto i “negri”) forniscono le più alte percentuali di controllori e di operai meglio pagati» (41). Questa aristocrazia operaia col passar del tempo si estese enormemente negli Stati Uniti, specialmente dopo il decennio successivo alla grande crisi del 1929 e finì per comprendere, in pratica, gran parte della classe lavoratrice «bianca». La stessa generalizzazione si può applicare, volendo, alla Germania di oggi. Il processo in base al quale si è verificata questa trasformazione sociale potrebbe essere ancora quello descritto già da Engels molto più di cento anni fa: «Il proletariato inglese sta in realtà diventando sempre più borghese, così che questa nazione tra tutte la più borghese sembra abbia la tendenza ad avere un’aristocrazia borghese e un ‘proletariato borghese’ oltre che una borghesia (42). Questa trasformazione sociale divenne una caratteristica fondamentale della «formazione sociale» tedesca dopo la seconda guerra mondiale e anche prima. Fin dal tempo in cui a Londra sta completando ‘Il Capitale’, Marx criticò la socialdemocrazia tedesca per il suo nazionalismo, dimostrato dal ben noto Programma di Gotha, che, adottato nel 1875, costituì la piattaforma dell’unificazione tra lassalliani e eisenachiani. Gli spartachisti tedeschi ruppero con la socialdemocrazia sulla guerra del 1914-18 e vennero distrutti fisicamente nel 1919 dai «corpi franchi» cui non mancò l’appoggio del ministro Noske. Uno scrittore svizzero, Grimm, ha affermato in un libro intitolato ‘Morte senza battaglia’ che i lavoratori tedeschi non riuscirono a scatenare nessuna lotta di rilievo contro il nazismo. Ma non si dovrebbe dimenticare che quegli stessi lavoratori erano rimasti frastornati dalle divisioni tra socialisti e comunisti. I comunisti, per seguire le suicide direttive di Stalin, s’erano impegnati a combattere i socialisti più dei nazisti, in base al demenziale slogan moscovita «socialismo e nazismo sono fratelli gemelli»” [Hosea Jaffe, ‘Germania. Il caso dell’euro-imperialismo’, Milano, 1979] [(41) Statistiche citate da Lenin, in ‘L’imperialismo, fase suprema del capitalismo’, in Opere, vol. XXIII, Roma, 1967; (42) Marx-Engels,’Corrispondenza scelta’, Mosca, 1965, pag. 110. L’11 agosto 1881 Engels ripeté questa idea e il 12 settembre 1882 scrisse a Karl Kautsky: «anche ai lavoratori giunge qualcosa dal monopolio inglese sul mercato mondiale e sulle colonie». Ribatté il chiodo nel 1892, poco prima di morire, nella nuova edizione del suo libro ‘La condizione della classe operaia in Inghilterra’, che fu una delle opere che fecero di lui un «marxista»]