“Se Struve è turbato dal fatto che “la realizzazione compiuta è l’ideale della produzione capitalistica, ma non è affatto la sua realtà”, allora gli ricorderemo che anche tutte le altre leggi del capitalismo, scoperte da Marx, raffigurano soltanto l’ideale del capitalismo ma non sono affatto la sua realtà. “Noi abbiamo per scopo – scriveva Marx – di presentare l’organizzazione interna del metodo capitalistico di produzione solo nel suo, per così dire, tipo ideale medio” (“in ihrem idealen Durchschmitt” (Das Kapital, III, 2, 367)). La teoria del capitale presuppone che l’operaio riceva il pieno valore della sua forza-lavoro. Questo è l’ideale del capitalismo, ma non è affatto la sua realtà. La teoria della rendita presuppone che tutta la popolazione agricola si suddivida in proprietari, capitalisti e operai salariati. Questo è l’ideale del capitalismo, ma non è affatto la sua realtà. La teoria della realizzazione presuppone una distribuzione proporzionale della produzione. Questo è l’ideale del capitalismo ma non è affatto la sua realtà. Il valore scientifico della teoria di Marx sta nel fatto che essa ha spiegato il processo della riproduzione e della circolazione del capitale complessivo sociale. La teoria di Marx ha inoltre dimostrato come si attua in pratica la contraddizione propria del capitalismo per cui l’enorme aumento della produzione non viene affatto accompagnato da un aumento corrispondente del consumo popolare. Perciò la teoria di Marx, non soltanto non riprende i temi apologetici borghesi (come sembra a Struve), ma al contrario ‘fornisce una potentissima arma contro l’apologetica’. Da questa teoria si ricava che ‘perfino’ se la riproduzione e la circolazione del capitale complessivo sociale avviene in modo ideale, senza scosse e proporzionale, la contraddizione fra l’aumento della produzione e la ristrettezza del consumo è inevitabile. ‘Per di più’, in realtà il processo della realizzazione si compie non in maniera proporzionale, ideale e senza scosse, ma soltanto attraverso “difficoltà”, “oscillazioni”, “crisi”, ecc. La teoria della realizzazione di Marx fornisce inoltre una potentissima arma non soltanto contro l’apologetica, ma anche contro la critica reazionaria piccolo-borghese del capitalismo, alla quale i nostri populisti hanno cercato di dare man forte con la loro errata teoria della realizzazione. La concezione marxista della realizzazione porta invece inevitabilmente a riconoscere il carattere storico progressivo del capitalismo (sviluppo dei mezzi di produzione e, di conseguenza, anche delle forze produttive della società) e non per questo attenua, ma al contrario spiega il carattere storicamente transitorio del capitalismo” [V.I. Lenin, “Ancora sulla teoria della realizzazione”, Opere complete, IV ediz, vol. 4, pp. 69-73] [(in appendice a:) Karl Marx, a cura di Raniero Panzieri, ‘Il Capitale. Critica dell’economia politica. Libro secondo. Il processo di circolazione del capitale. II’, Roma, 1970] [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]
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- Articolo pubblicato:21 Luglio 2015