“In secondo luogo, il principio del carattere internazionale del movimento operaio viene per il presente completamente negato nella pratica degli uomini che per cinque anni e nelle circostanze più difficili hanno difeso questo principio nel modo più glorioso. La posizione degli operai tedeschi alla testa del movimento europeo riposa essenzialmente sul loro atteggiamento sinceramente internazionalistico durante la guerra; nessun altro proletario si sarebbe comportato così bene. E ora questo principio dovrebbe essere rinnegato nel momento in cui dappertutto all’ estero gli operai gli danno tanto più rilievo quanto i governi si sforzano di soffocare ogni loro tentativo di attuarlo in una organizzazione! E che cosa rimane in sostanza dell’ internazionalismo del movimento operaio? La pallida prospettiva, non di una futura cooperazione degli operai europei per la loro liberazione, no, ma di una futura “fratellanza internazionale dei popoli”, degli “Stati uniti d’ Europa” dei borghesi della Lega della pace!” [Karl Marx, a cura di Armando Plebe, ‘Critica al programma di Gotha. (Marx contro il marxismo)’, Milano, 2006]