“Soffermiamoci sul ‘Capitale’. Dell’opera di Marx, il secondo e il terzo libro non ebbero, nel movimento operaio, una fortuna pari al primo. Rosa Luxemburg ci ha lasciato un passo nel quale si esprime con molta chiarezza come le condizioni di esistenza del movimento operaio abbiano finito col privilegiare il primo libro. Non si trattava solo dei tempi di edizione: “Il terzo libro del ‘Capitale’ è senza dubbio da considerare, dal punto di vista ‘scientifico’, soltanto come il complemento della critica marxiana del capitalismo. Senza il terzo libro non si possono comprendere la particolare legge dominante del tasso di profitto, la divisione del plusvalore in profitto, interesse e rendita, l’effetto della legge del valore all’interno della ‘concorrenza’. Ma, ed è la cosa capitale, tutti questi problemi, per importanti che siano dal punto di vista teorico, sono però sufficientemente indifferenti dal punto di vista della lotta di classe pratica. Per questa il grande problema teorico era: il ‘sorgere del plusvalore’, cioè la spiegazione scientifica dello ‘sfruttamento’ come pure la ‘tendenza’ alla socializzazione del processo di produzione, cioè la spiegazione scientifica dei ‘fondamenti obbiettivi della trasformazione socialista’. A entrambi i problemi risponde già il primo volume, che deduce l'”espropriazione degli espropriatori” come immancabile risultato finale della produzione del plusvalore e della progressiva concentrazione dei capitali. Con ciò le necessità teoriche vere e proprie del movimento operaio erano nelle loro grandi linee soddisfatte. Come il plusvalore si divida tra i singoli gruppi di sfruttatori e quali modifiche la concorrenza nella produzione susciti nei riguardi di questa spartizione, ciò non presentava nessun immediato interesse per la lotta di classe del proletariato. E perciò il terzo libro del ‘Capitale’ è sinora rimasto in complesso per il socialismo un capitolo non letto (30)”. Poiché fra l’apparizione del primo libro del ‘Capitale’ e la pubblicazione, da parte di Engels, del secondo, nel 1885, si era collocata sia tutta l’ampia fase di formazione dei partiti socialisti in Europa, sia la prima affermazione del marxismo nel movimento operaio, tutti i compendi e le sintesi divulgative del ‘Capitale’ furono in realtà sintesi del primo libro” [Franco Andreucci, La diffusione e la volgarizzazione del marxismo. (in) ‘Storia del marxismo. Volume secondo. Il marxismo nell’età della Seconda Internazionale, Torino, 1978] [(40) R. Luxemburg, Ristagno e progresso del marxismo’, in Id. ‘Scritti scelti’, a cura di L. Amodio, Torino, 1975, pp. 227-28]
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- Articolo pubblicato:8 Marzo 2015