“Sul tema dell’ideologia e della falsa coscienza bisogna prima di tutto differenziare una diversa concezione nel pensiero di Marx, per il quale ideologia vuol sempre dire falsa coscienza e l’uso passato poi nel linguaggio comune, secondo cui invece ideologia vuol dire un complesso di idee di un determinato gruppo sociale o politico o anche complesso di idee pertinenti ad una specifica attività dell’uomo, per cui si avrà un’ideologia filosofica, politica, religiosa, ecc. Inoltre nel pensiero di Marx bisogna stare attenti a non confondere o identificare l’ideologia con la sovrastruttura: infatti mentre l’ideologia è una falsa coscienza, la sovrastruttura è una forma della coscienza sociale e come tale può avere o non avere un’ideologia. Questa distinzione è essenziale proprio per combattere quell’interpretazione del pensiero di Marx, che è volgarmente definita economismo o economicismo, che riduce la vasta e complessa riflessione marxiana alla sola problematica della produzione immediata dei beni materiali. Questi considerando la sovrastruttura soltanto come un riflesso deterministico immediato e meccanico del mondo della produzione e dei rapporti ad esso inerenti, riducono la sovrastruttura ad un significato del tutto secondario, il che non è mai stato nel pensiero di Marx. Marx stesso anzi lo specifica in una serie di testi, in cui appunto nega questa forma di determinazione della struttura sulla sovrastruttura come determinazione in un certo senso automatica. Viene sottolineata invece l’enorme influenza che la sovrastruttura può esercitare e di fatto esercita sulla struttura stessa, cioè sui rapporti di produzione. C’è quindi un rapporto tra struttura e sovrastruttura, cioè tra rapporti di produzione e mondo della cultura e delle istituzioni, che è un rapporto reciproco e dialettico, in cui la polarità dell’una influenza continuamente l’altra, in cui cioè la struttura influenza in modo continuo la sovrastruttura attraverso una serie di mediazioni che possono essere molto complesse, e viceversa. Marx in un notissimo passo, nella prefazione di “Per la critica dell’economia politica”, sottolinea come della sovrastruttura si diano diversi gradi, vale a dire che l’ambito delle istituzioni e della cultura ha un collegamento più o meno diretto, sempre mediato, con i rapporti di produzione. In modo particolare Marx sottolinea come il diritto e lo stato in quanto istituzioni, sono assai più prossime ai rapporti di produzione e assai più determinate da questi rapporti di produzione di quanto non lo sia l’insieme delle forme della coscienza quali la morale, la filosofia, la religione l’arte, ecc. (…). In un altro passo dell’introduzione a “Per la critica dell’economia politica”, Marx sottolinea che non è difficile per esempio rendersi conto di quali siano i nessi intercorrenti tra la polis greca e la grande arte greca, in particolare: l’etica e la tragedia. Ma ciò che è difficile, dice Marx, ciò che richiede una ricca e complessa analisi delle mediazioni, è il fatto che nella nostra società, che pure è così diversa dall’organizzazione sociale della polis, tuttavia le opere d’arte, prodotte nella Grecia antica, ancora oggi parlano direttamente alla coscienza degli uomini ed appaiono come momenti particolarmente elevati, ricchi, della produzione estetica” [Mario Spinella, Lineamenti di antropologia marxiana, Roma, 1996]