“Del resto sono numerosi i concetti entrati nel socialismo marxiano, come in ogni altro socialismo successivo, che si possono far risalire alla scuola saintsimoniana, anche se forse non esplicitamente allo stesso Saint-Simon. “Lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo” è un’espressione saint-simoniana, come pure la formula, lievemente modificata da Marx, per descrivere il principio distributivo nella prima fase del comunismo: “Da ciascuno secondo le sue capacità; a ciascuno secondo il suo lavoro”. Lo stesso vale per la frase, ripresa da Marx nell”Ideologia tedesca’, secondo cui “a tutti gli uomini dev’essere assicurato lo sviluppo delle loro capacità naturali”. Insomma, il marxismo deve non poco a Saint-Simon, anche se non è facile definire l’esatta natura del suo debito, perché non sempre il contributo saintsimoniano può essere distinto da quello di altre correnti contemporanee. Così, la scoperta della lotta di classe nella storia avrebbe potuto essere fatta con ogni probabilità da chiunque avesse studiato, o anche solo vissuto la rivoluzione francese. E in effetti essa fu attribuita da Marx agli storici borghesi della Restaurazione francese. Allo stesso tempo, però, il più importante di loro (dal punto di vista di Marx), Augustin Thierry, per un certo periodo della sua vita fu, come si è visto, in stretto rapporto con Saint-Simon. Comunque la si voglia definire, questa influenza non può tuttavia essere messa in dubbio. La considerazione uniformemente positiva di cui Saint-Simon godette presso Engels, che di lui osservava: “era sicuramente danneggiato dalla ricchezza del suo pensiero” e che giunse a collocarlo accanto a Hegel come “la mente più universale della sua epoca” (9) è di per sé eloquente. Engels negli anni della sua maturità elogiava Charles Fourier (1770-1837) soprattutto per tre motivi: per la sua critica brillante, spiritosa e feroce della società borghese, o piuttosto del comportamento borghese (10), per il suo impegno a favore della liberazione della donna, e per la sua concezione essenzialmente dialettica della storia (anche se quest’ultimo punto sembra da attribuire più a Engels che a Fourier)” [Eric J. Hobsbawm, Marx, Engels e il socialismo premarxiano, (in) ‘Storia del marxismo’, Volume primo, ‘Il marxismo ai tempi di Marx’, Torino, 1978] [(9) Engels a F. Tönnies, 24 gennaio 1895, in ‘Opere’ cit., vol. 50, p. 426; Engels, ‘Anti-dühring’, cit., p. 23; (10) Il giovane Engels osservava che in effetti Fourier scrisse qualcosa sugli operai e sulla loro condizione solo molto tardi (‘Un frammento di Fourier sul commercio’, in ‘Opere’, cit., vol. 4, p. 632)]
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- Articolo pubblicato:20 Gennaio 2015