• Categoria dell'articolo:Nuove Accessioni

“I fondatori del marxismo non considerarono mai il modo asiatico di produzione come presente solo nei paesi asiatici; in altri termini essi non usarono mai il termine “asiatico” in senso geografico. Al contrario, esso stava ad indicare uno degli stadi generali dello sviluppo sociale umano. “A grandi linee – scriveva Marx – i modi di produzione asiatico, antico, feudale e borghese moderno possono essere designati, come epoche che segnano il progresso della formazione economica della società” (1). L’uso fatto da Marx ed Engels del termine “asiatico” si spiega tenendo presente che nel XIX secolo le forme sopravvissute di questo modo di produzione potevano essere osservate nei paesi asiatici. In effetti, questo termine figura anche nelle fonti di cui Marx ed Engels si servirono. Nelle opere di Lenin si può trovare una serie di rimandi e di indicazioni sul punto di vista di Marx ed Engels a proposito del modo asiatico di produzione. Due volte, nel 1894 e nel 1914, Lenin inserì in sue opere la tesi sopracitata di Marx sulle principali epoche di sviluppo dell’umanità (2). E’ vero che in alcune opere di Lenin, come la conferenza “Sullo Stato”, il modo asiatico di produzione non viene ricordato, ma questo fatto di per sé, non significa nulla, dal momento che anche nelle successive opere di Marx ed Engels non incontriamo più questo termine (cosa che si spiega con il fatto che la storiografia aveva confermato l’ipotesi dei fondatori del marxismo sulla diffusione generale della comunità rurale e cioè della base del cosiddetto modo asiatico di produzione). Tuttavia né Marx, né Engels, né Lenin hanno mai accennato a respingere la concezione del modo asiatico di produzione. La questione del modo asiatico di produzione fu discussa dalla storiografia sovietica tra la fine degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’30. Purtroppo, risultato di queste discussioni fu il rifiuto non solo del termine, ma del concetto stesso di modo asiatico di produzione. Le società dell’antico Oriente vennero considerate società schiaviste a un livello primitivo. Con ciò, furono dimenticate e interpretate erroneamente, oltre al concetto di modo asiatico di produzione e  ai giudizi dei classici del marxismo su particolari questioni, le loro più importanti indicazioni metodologiche. Marx ed Engels, mentre sottolineano l’unità delle leggi di sviluppo della società umana, mettono in guardia contro una interpretazione schematica di questa unità. Così scriveva Marx nella nota lettera a proposito dell’articolo di N. K. Michailovskij: “Egli sente l’irresistibile bisogno di metamorfosare il mio schizzo della genesi del capitalismo nell’Europa occidentale in una teoria storico-filosofica della marcia generale fatalmente imposta a tutti i popoli, in qualunque situazione storica essi si trovino, per giungere infine alla forma economica che, con la maggior somma di potere produttivo del lavoro sociale, assicura il più integrale sviluppo dell’uomo” (3)” [N.B. Ter-Akopjan, Sviluppo delle concezioni di K. Marx e F. Engels sul modo asiatico di produzione e la comunità agricola di villaggio, Quaderni di classe e stato, Bologna, 1966] [(1) K. Marx, ‘Per la critica dell’economia politica’, Roma, 1957, p. 11; (2) V.I. Lenin, ‘Che cosa sono gli amici del popolo e come lottano contro i socialdemocratici?’, in ‘Opere scelte’, Roma, 1965, p. 6, e K. Marx, in ‘Marx-Engels-Marxismo’, Roma, 1952, p. 19; (3) Karl Marx, ‘Lettera alla redazione degli “Otecestvennje Zapiski”, (Annali Patrii)’, in ‘India, Cina, Russia’, Milano, 1960, pp. 235-236] [V.I. Lenin – Materiali Bibliografici] [LBM*]