“Kaushik Basu, professore del dipartimento di economia della Cornell University, nato a Calcutta e laureato al St. Stephen’s College di Nuova Delhi, scrive su ‘Hindustan Times’ un articolo su Engels, il “primo marxista”. Precisa: il marxismo ha fallito come “sistema di governo”, ma oggi è nuovamente all’attenzione di molti “perché viviamo in un mondo così travagliato, con il crollo delle banche, l’aumento della disoccupazione e l’oscura crescita globale”. Engels, dal 1848 al momento della sua morte nel 1895, è stato sempre sicuro che “la rivoluzione era dietro l’angolo”. Prosegue Basu: “Il marxismo come scienza ha fallito, ma sarebbe un peccato se l’idealismo e la ricerca di giustizia, forza motrice della vita di Engels e Marx, fossero abbandonati”. Il pensiero di Marx e Engels è “fallito” o occorre prenderlo “a spicchi”? E’ una vecchia storia. Già Engels si ergeva contro chi voleva cancellare il Marx politico per lucrare sul Marx filosofo e il Marx economista. In una lettera del 24 giugno 1883 a Laura Lafargue scrive: “La vita del Moro senza l’Internazionale sarebbe come un anello di brillanti da cui è stata tolta la pietra preziosa”” [Roberto Casella, Il secolo dei giganti dell’Asia, Edizioni Lotta Comunista, 2012]