“E’ noto che il concetto di “accumulazione primitiva del capitale” venne formulato da Marx come fase logicamente antecedente all’inizio del processo di riproduzione del capitale che si realizza nel modo di produzione capitalistico. Nella fase della accumulazione primitiva non esiste ancora il capitale destinato poi a riprodurre se stesso e ad accrescersi con l’aggiunta del plusvalore estorto alla forza-lavoro da esso soggiogata. Alla tesi smithiana che ne aveva visto l’origine nella astinenza del piccolo produttore pre-capitalistico, Marx contrappone un quadro grandioso della formazione “violenta” del capitale, nato dalla espropriazione brutale e forzosa dei contadini, dalle “leggi di sangue”, dallo sfruttamento indiscriminato e piratesco dei popoli coloniali. All’origine si tratta dunque di un concetto carico di elementi polemici, e, come tale, difficilmente suscettibile di un soddisfacente impiego in sede scientifica. Il suo nucleo originale ha tuttavia svolto un ruolo importante, fornendo per esempio l’ispirazione alla tesi del Sombart sulle origini del capitalismo moderno; e più tardi esso è stato ripreso e ulteriormente elaborato nei recentissimi dibattiti della scienza economica di questo dopoguerra, accentrati appunto intorno alla teoria dello sviluppo economico: che, stimolata dai problemi del progresso dei paesi sottosviluppati, si è poi allargata a un esame più generale di tutto il problema dello sviluppo, storicamente inteso, e studiato dunque anche nei paesi di più antica industrializzazione. “In the recent times the centre of interests has returned to the classical problems of the overall growth of the economy” (11); e in questo quadro la teoria marxiana (la cui paternità, non sempre esplicitamente ammessa, non è tuttavia meno evidente) (12) ha assunto una nuova vitalità. Il che dimostra, di passata, come sia infondata la questione, sollevata dal Pavone, di un mio preteso marxismo (13) per aver fatto uso del concetto di accumulazione primitiva, che è divenuto in realtà uno strumento di lavoro per gli studiosi di ogni tendenza” [Rosario Romeo, Risorgimento e capitalismo, Roma Bari, 1972] [(11) J. Robinson, ‘The Accumulation of Capital’, London, 1956, p. VI; (12) La relazione per altro è esplicitamente indicata da A. Gerschenkron, ‘Reflection on the Concept of ‘Prerequisites’ of Modern Industrialization’, nell'”Industria”, 1957, p. 358; (13) Op. cit., nel “Punto”, 29 settembre 1956]