“Il fatto è – commenta Michaud – che il capitalismo è la trasposizione dei rapporti di classe nelle cose, e, inversamente, la trasformazione dei rapporti “naturali” dell’uomo e della natura in rapporti di classe risultati dal capitalismo” (J.C. Michaud, Teoria e Storia nel “Capitale” di Marx, p. 127). Così si spiega anche quel passo dei ‘Grundrisse’ in cui Marx, dopo aver ricordato che in “un sistema non sviluppato di scambio” (sistema precapitalistico) le relazioni fra individui si sviluppavano attraverso rapporti di dipendenza personale di natura determinata (“come signore feudale e vassallo, come proprietario fondiario e servo della gleba, eccetera”), precisa che “nel sistema di scambio sviluppato” (sistema capitalistico) le stesse relazioni perdono il loro carattere personale per diventare rapporti che sono indipendenti dall’individuo e che non possono più essere superati “senza sopprimerli”. Si trasformano cioè in “rapporti esterni” che sono poi la forma generalizzata in senso materiale dei rapporti personali di dipendenza. “Questi rapporti di dipendenza ‘materiali’ opposti a quelli ‘personali’ (il rapporto di dipendenza materiale non è altro che l’insieme di relazioni sociali che si contrappongono autonomamente  agli individui apparentemente indipendenti, ossia l’insieme delle loro relazioni reciproche di produzione diventate autonome rispetto a loro stessi) si presentano anche così: che gli individui sono ora dominati da ‘astrazioni’, mentre prima essi dipendevano l’uno dall’altro” (K. Marx, Lineamenti fondamentali della critica dell’economia politica, vol. I, pp. 106-107)” [Leonardo Tomasetta, Stratificazione e classi sociali. Sociologia e marxismo, 1974]