“Molti di questi assertori della futura rivoluzione, fosse essa semplicemente filosofica o anche politico-sociale, puntavano a tal fine su quell’alleanza franco-tedesca della qual abbiamo già visto non poche espressioni da parte della cultura francese: nel 1836 Börne aveva fondato a Parigi una rivista in lingua francese ‘La Balance’ per caldeggiare l’unione dei popoli, in particolare della Francia e della Germania; talché può dirsi che, quando nel 1844 Karl Marx chiuderà il suo articolo ‘Zur Kritik der Hegel’schen Rechts-Philosophie’ apparso nei ‘Deutsch-Französische Jahrbücher’ con le parole: “La Germania ‘radicale’ non può fare la rivoluzione, senza compierla ‘dalle radici. L’emancipazione del tedesco è l’emancipazione dell’uomo’. La ‘filosofia’ è la testa di tale emancipazione, il ‘proletariato’ ne è il cuore. La filosofia non può realizzarsi senza l’eliminazione del proletariato, il proletariato non può realizzarsi senza la realizzazione della filosofia. Quando tutte le condizioni interne saranno adempiute, il giorno della ‘resurrezione tedesca’ sarà annunziato dal ‘canto del gallo francese'” [Annali Franco-Tedeschi, a cura di G.M. Bravo, 1965], queste parole avevano dietro di esse un ampio retroterra culturale e ideologico”. [Armando Saitta, Sinistra hegeliana e problema italiano negli scritti di A.L. Mazzini, 1968]