“D’altra parte se il bravo Boccardo [traduzione italiana del ‘Capitale’, pubblicata nel 1886 nella ‘Biblioteca dell’economista’ del Boccardo, ndr] aveva avuto buon fiuto nel trovare per Marx, nello stesso volume, la degna compagnia di Cerniscevski – che solo ora ritorna ad essere conosciuto fra il pubblico italiano -, il carattere accademico della ‘Biblioteca dell’economista’ doveva inevitabilmente limitare l’importanza di questa prima traduzione italiana: che serviva poco agli studenti, i quali di solito preferivano ricorrere, se non all’originale tedesco, almeno all’edizione francese, mentre rimaneva inaccessibile al pubblico popolare. Tra questo larga diffusione hanno invece nello stesso periodo le varie volgarizzazioni del ‘Capitale’, dal ‘Compendio’ del Cafiero, del 1878, a quello del francese Deville, tradotto in italiano nel ’93, dagli estratti del Lafargue, che hanno una traduzione italiana nel ’94, al riassunto del Fabietti, del 1902. Di più il grado di sviluppo del movimento operaio italiano non poteva allora consentire. Nè, evidentemente, bastavano in questo periodo le forze per affrontare la difficile traduzione italiana e del II e del III volume, pubblicati postumi da Engels rispettivamente nel 1885 e nel 1894 (solo alcuni estratti del III volume venivano tradotti in italiano e pubblicati, nel 1896, dal benemerito Martignetti). [Valentino Gerratana, La battaglia delle idee. Recensione a ‘Karl Marx, Il Capitale, libro I, traduzione di Delio Cantimori, Roma, Edizioni Rinascita, 1951 pag 352 L. 300, in Rinascita, n° 3, marzo 1951] (pag 137)
- Categoria dell'articolo:Nuove Accessioni
- Articolo pubblicato:30 Marzo 2012