“(…) S’intende da sé che io mi son valso oltre che dei socialisti francesi e inglesi, anche dei lavori dei socialisti tedeschi. Peraltro, in questo campo, i lavori tedeschi sostanziosi ed ‘originali’, al di fuori degli scritti di Weitling, si riducono agli articoli pubblicati da Hess in ‘Ventun fogli’ (3), e al saggio di Engels, ‘Abbozzo di una critica dell’economia politica’, pubblicato negli «Annali franco-tedeschi» (4): in questa stessa rivista io pure ho delineato, se pure in forma generalissima, i primi elementi del presente lavoro. * Oltre questi scrittori che si sono occupati di economia politica con metodo critico, la critica positiva in generale, e quindi anche la critica positiva dell’economia politica in Germania, deve la sue vera fondazione alle scoperte di Feuerbach, per quanto contro le opere di questo scrittore, ‘La filosofia dell’avvenire’ (5) e le ‘Tesi per la riforma della filosofia’, pubblicate negli ‘Anekdota’ (6), l’invidia meschina di alcuni e la vera e propria rabbia di altri sembri aver ordito una formale congiura del ‘silenzio’; il che non toglie che vengano poi utilizzate di nascosto. * Da Feuerbach soltanto prende inizio la critica ‘positiva’, umanistica e naturalistica. Quanto più senza strepito, tanto più sicura, profonda, estesa e duratura è l’efficacia degli scritti di Feuerbach, i soli scritti dopo la ‘Fenomenologia’ e la ‘Logica’ di Hegel, in cui sia contenuta un’effettiva rivoluzione teoretica. Il capitolo finale del presente scritto, contenente l’analisi della ‘dialettica’ e in generale della filosofia ‘hegeliana’, ho ritenuto che fosse assolutamente necessario, per contrappormi ai ‘teologi critici’ del nostro tempo che tale lavoro non hanno mai compiuto, dando, del resto, prova di una inevitabile ‘superficialità’: infatti, anche il teologo ‘critico’ rimane ‘teologo’, e quindi o deve prender le mosse da determinati presupposti filosofici come da una autorità, oppure sorgendogli un qualche dubbio, durante il processo di critica e attraverso scoperte altrui, sui presupposti filosofici, li accantona vilmente e senza giustificazione, ‘fa astrazione’ da essi, e manifesta in forma ormai soltanto negativa, incosciente e sofistica il suo asservimento ai medesimi insieme col dispetto per questo asservimento. (…)” (pag 4-5) [prefazione di Karl Marx, (in) Karl Marx, ‘Manoscritti economico-filosofici del 1844’, Einaudi, Torino, 2004, a cura di Norberto Bobbio] [(3) ‘Einundzwanzig Bogen aus der Schweiz’, editi da G. Herwegh, parte I, Zürich und Winterthur, 1843. Gli articoli di Hess sono i seguenti: ‘Sozialismus und Communismus’, pp. 74 sgg; ‘Die Eine und ganze Freiheit’, pp. 92 sgg; ‘Philosophie der Tat’, pp. 309 sgg; (4) ‘Umrisse zu einer Kritik der Nationalökonomie’, in ‘Deutsch-französische Jahrbücher’, Paris, 1844, pp. 86 sgg; (5) ‘Gründsätze der Philosophie der Zukunft’, Zürich und Winterthur, 1843; (6) Vorläufige Thesen zur Reformation der Philosophie’, in ‘Anekdota zur neuesten deutschen Philosophie und Publizistik’, editi da A. Ruge, Zürich und Winterthur, 1843; vol. II, pp. 62 sgg]
- Categoria dell'articolo:Nuove Accessioni
- Articolo pubblicato:17 Settembre 2025
