“Un’epoca di declino rivoluzionario è per sua natura gravida di pericoli per un partito rivoluzionario. Nel 1852 Engels diceva che un partito che si sia lasciato sfuggire una situazione rivoluzionaria o abbia subito una sconfitta decisiva, inevitabilmente scompare dalla scena per un certo periodo storico. La fase controrivoluzionaria colpisce un partito rivoluzionario assai più duramente se lo schiacciamento della rivoluzione è determinato non da rapporti di forza sfavorevoli, ma da palesi e incontestabili errori della direzione, proprio come è accaduto in Cina. Si aggiunga la brevità dell’esperienza del partito cinese, la mancanza di quadri saldamente temprati e di solide tradizioni; si aggiungano infine, i mutamenti introdotti con tanta leggerezza nella direzione che, in Cina come altrove, è stata resa responsabile degli errori dell’Internazionale comunista. Tutti questi elementi congiunti creano condizioni davvero disastrose per il Partito comunista durante una fase controrivoluzionaria, la cui durata non può essere stabilita in anticipo. Solo ponendo chiaramente e coraggiosamente le questioni fondamentali di oggi e di ieri si può evitare al Partito comunista cinese il destino di cui parlava Engels, in altri termini la liquidazione politica per un determinato periodo. Abbiamo analizzato la dinamica di classe della rivoluzione cinese in un particolare capitolo della critica che abbiamo fatto delle tesi fondamentali del progetto di programma dell’Internazionale comunista. Oggi, non crediamo necessario aggiungere nulla a questo capitolo o introdurre, a questo proposito, una qualsiasi modifica” (pag 256-257) [Lev Trotsky, ‘Perdendo il suo nucleo proletario, il partito non è più all’altezza del suo compito storico’, Alma Ata, 4 ottobre 1928 (in) ‘Victor Serge – Lev Trotsky, ‘Scritti e corrispondenze sulla rivoluzione in Cina nel 1927’, Edizioni Pantarei, Milano, 2024]