“Nella loro «circolare» ai leader del partito socialdemocratico tedesco del 1879, Marx e Engels respinsero energicamente l’opinione, che stava prendendo piede nel partito tedesco, secondo la quale la classe operaia doveva subordinare se stessa alla direzione dei borghesi radicali e dei piccoli borghesi. Con i capi della SDP (Bebel e Liebknecht) Marx ed Engels furono assolutamente recisi: «Per quasi quarant’anni abbiamo ripetuto che la lotta di classe è la prima forza motrice della storia e che in particolar modo la lotta di classe tra la borghesia e il proletariato è la grande leva del rivolgimento sociale moderno; ci è quindi impossibile andare insieme con persone che vogliono cancellare dal movimento questa lotta di classe. Quando venne fondata l’Internazionale formulammo espressamente il grido di battaglia: l’emancipazione della classe operaia deve essere opera della classe operaia stessa. Ci è quindi impossibile andare insieme con persone che dichiarano apertamente che gli operai sono troppo ineducati per liberarsi da sé e che debbono esere liberati dell’alto, da grandi e piccoli borghesi filantropi» (25). Il problema è se la classe operaia è capace di sviluppare un proprio distinto punto di vista di classe a livello istituzionale e culturale nel quadro dell’egemonia borghese Nella sua analisi della Comune di Parigi del 1871, Marx fu ottimista, indicando che lo stesso concetto di Comune era qualcosa che solo la classe operaia poteva inventare «infiammati da un nuovo compito sociale che essi dovevano compiere per tutta la società, eliminare tutte le classi e il dominio di classe (…) spezzare lo strumento di quel dominio di classe – lo Stato, il potere statale organizzato e centralizzato» (26). E nella prefazione al suo questionario sociologico ‘Enquête ouvrière’ (1880) Marx esortava gli operai francesi a rispondere poiché «essi soli, e non qualche provvidenziale salvatore, possono energicamente somministrare i rimedi per i mali sociali per i quali essi soffrono» (27) . Ma se la Comune rappresentava la prima forma storica di governo operaio «in cui il popolo agiva per se stesso in prima persona», essa non era socialista né nell’ideologia né nella pratica politica. Essa costituì la più alta organizzazione del proletariato ma era priva di una guida e di un indirizzo complessivo socialisti” (pag 68-69) [Alan Swingewood, ‘Il mito della cultura di massa’, Editori Riuniti, Roma, 1980] [(25) K. Marx F. Engels, ‘Il partito e l’Internazionale’, Roma, Edizioni Rinascita, 1948, pp. 261-262; (26) K. Marx, ‘La guerra civile in Francia’, in ‘Il partito e l’Internazionale’, cit., pp. 175, 181; (27) Citato da T.B. Bottomore, ‘Sociology as Social Criticism’, London, 1975, p. 79]
- Categoria dell'articolo:Nuove Accessioni
- Articolo pubblicato:15 Aprile 2025