‘Destino diverso ebbe Most, che per qualche tempo, dal 1874 al 1878, fu anche deputato socialdemocratico al ‘Reichstag’, suscitando la critica vivace di Marx (35). Passato negli anni ’80 all’anarchia, diresse, prima a Londra e poi a New York, un importante giornale in lingua tedesca, «Die Freiheit» (“La Libertà”), e pubblicò numerosi opuscoli, tra i quali ottenne vasta fama ‘Die Gottspest und Religionsseuche’ (La peste di Dio e l’epidemia religiosa’). Most nei suoi scritti si rivolge essenzialmente allo strumento «violenza» (per l’esaltazione dell’assassinio politico come mezzo di lotta fu condannato a parecchi anni di prigione); il suo pensiero si enuclea specie nel più maturo periodo americano, in alcuni punti, sia negativi nei confronti della società presente, sia costruttivi. La premessa è un’azione rivoluzionaria su scala internazionale, che elimini i ceti dominanti e la classe dirigente del presente: a quest’azione seguirà l’edificazione di una società nuova e libera, nella quale saranno aboliti commercio e profitti, e vigerà il libero scambio dei prodotti, in una struttura economica poggiante esclusivamente su cooperative di produzione. Nell’ambito della nuova società l’amministrazione pubblica è demandata ai comuni liberi e alle associazioni, collegati federalisticamente tra loro, mentre ai cittadini viene assicurata la «parità universale dei diritti», la cui base è da vedersi in un’educazione egualitaria e in una parificazione giuridica e morale dei due sessi. Most inoltre, ricollegandosi alla discussione svoltasi in Germania cinquant’anni prima, e che ebbe i suoi maggiori protagonisti in Strauss, in Feuerbach, nei fratelli Bauer e nello stesso Stirner, individua nella religione a causa maggiore dell’ingiustizia della società attuale, del mantenimento sia della ricchezza e della potenze degli attuali dominatori, sia delle idee condizionanti l’uomo moderno e limitanti la sua libertà. Ne nasce il suo rifiuto della «peste religiosa»” (pag 294) [Gian Mario Bravo, ‘L’anarchismo. Estratto dalla ‘Storia delle idee politiche, economiche e sociali, diretta da Luigi Firpo’, Utet, Torino, 1972] [(35) Cfr. la lettera di K. Marx da Londra ad A. Sorge, a Hoboken, 19 ottobre 1877, in K. Marx F. Engels, ‘Werke’, Berlin, 1966, vol. XXXIV, p. 303]
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- Articolo pubblicato:6 Febbraio 2025