“Che il socialismo si definisse come «scientifico» appariva del tutto naturale. Su «La Plebe» si poteva leggere che il socialismo altro non era che «il corollario matematico degli assiomi scientifici moderni presi tutti insieme», e che a scoprire «codesti assiomi» erano stati, «attirandosi l’odio di tutti i reazionari (…) Galileo, Darwin, Marx» (8), con un accostamento Darwin-Marx che l’anno dopo, sulla tomba di Marx, sarebbe stato consacrato dal prestigio dello stesso Engels. Quelle che si stavano disponendo in una trama ormai largamente tessuta erano le fila di un «socialismo scientifico» profondamente compenetrato nelle strutture portanti di una cultura di lungo periodo. Anche in questo caso l’espressione «socialismo scientifico» non aveva bisogno di Marx, o di Engels nel caso specifico, per diventare momento naturalmente accettato e pienamente condiviso nell’universo socialista. Marx ed Engels medesimi, del resto, non si posero certo di fronte alla questione del «socialismo scientifico» in maniera univoca, con la convinzione assiomatica di essere fondatori di una «rivoluzione scientifica». Un’espressione largamente in uso negli ambienti del socialismo francese prequarantottesco (9), a cui Marx non ritenne di dedicare una riflessione sistematica, che utilizzò dopo il ’48 solo occasionalmente, che riprese nel 1880 su richiesta di Lafargue, ciò che «era probabilmente solo una concessione ad una espressione linguistica francese» e che «non utilizzò più in lingua tedesca fino alla morte» (10). Fu la polemica con Dühring e a rilanciare l’espressione «socialismo scientifico» e a darle un nuovo significato. Il fatto che Dühring considerato anche negli ambienti socialdemocratici tedeschi un rappresentante della scienza in un periodo nel quale si poteva parlare di una vera e propria «infatuazione socialdemocratica per Dühring» (11), accusasse Marx di scarsa scientificità, indusse Engels a rivendicare a quest’ultimo la pienezza del «socialismo scientifico», e a ritorcere al professore tedesco l’accusa di essere l’ultimo epigono del «socialismo utopistico». A trasformare tale libro, nato in uno specifico contesto, in una vera e propria «enciclopedia del marxismo», concorse tanto il modo della sua costruzione, quanto il fatto che divenne elemento di lotta politica all’interno della stessa socialdemocrazia tedesca e assecondò di fatto esigenze pratiche di questo partito. È assai improbabile che l’uso che si fece dell’espressione «socialismo scientifico» in Italia tra la fine degli anni settanta e gli inizi degli anni ottanta possa esser fatto risalire a influenze dirette del clima «enciclopedico» e in fondo già pervaso di «volontà di distinzione» (12) che promanava dall’ ‘Antidühring’ e dintorni. In sostanza il «socialismo scientifico» appare piuttosto come il prodotto del terzo stadio di sviluppo del socialismo, così come lo stavano delineando Malon e Gnocchi Viani, cioè del «periodo ‘scientifico’ o ‘sperimentale’» (13), da cui, in seguito, un socialismo «’scientifico’ e ‘sperimentale’» (14). Sempre più, insomma, in questo snodo della fine degli anni settanta e gli inizi degli anni ottanta, si tenderà ad accostare il «socialismo scientifico» al nome di Karl Marx, mediante vie che non necessariamente coincidono con la sistematizzazione derivata dalla polemica con il signor Dühring” (pag 47-49) [Paolo Favilli, ‘Turati e il marxismo’. (in) ‘Altri riformismi, Filippo Turati, a cura di David Bidussa e Andrea Panaccione’, Il Ponte, Firenze, n. 1-2, gennaio-febbraio 2008] [(8) ‘La nostra battaglia e il nostro ideale’, ‘La Plebe’, 18 luglio 1882; (9) H. Pelger, “I concetti di ‘socialismo scientifico’, ‘comunismo scientifico’ e ‘scienza rivoluzionaria’”, in ‘Marx ed Engels fino al 1848. L’Antidühring affermazione o deformazione del marxismo?’, cit., pp. 97-104; (10) W.Schieder, “Sulla storia del concetto di “socialismo scientifico”, in ‘L’Antidühring affermazione o deformazione del marxismo?’, Annali Fondazione L. Basso, Issoco, Roma, Franco Angeli, Milano, 1981, pp. 105-11, la cit. è a p. 106; (11) D. Dowe K. Tenfelde, “La ricezione di Eugen Dühring, nel movimento operaio tedesco intorno al 1870”, in ‘L’Antidühring affermazione o deformazione del marxismo?’, cit., pp. 175-202. La cit. è a p. 196; (12) L’espressione è di G. Haupt, ‘L’internazionale socialista dalla Comune a Lenin’, Torino, Einaudi, 1978, p. 123; (13) x. x. x., ‘Lettere sul socialismo contemporaneo’, ‘La Plebe’, 12 fiorile 87 – 1 maggio 1875; (14) ‘Risposta di un socialista alle quattro conferenze del Senatore Rossi’, ivi, 17 settembre 1882]