“La critica dei principii astrattistici sembra condurre a risultati puramente negativi; in realtà, se i risultati dell’emancipazione politica devon essere rigettati, sarebbe stolto, proclaman concordi Marx ed Engels, non riconoscere che appunto per essa sono poste le condizioni perché il nuovo ideale di libertà vera ed effettiva possa sorgere e precisarsi (47). Intanto dice Engels, non fosse che dalla stessa necessità delle cose sorgerebbe il rimedio, come dal travaglio del presente sorge e si costruisce l’avvenire. L’emancipazione politica ha messo in libertà forze oscure e brute; ha scatenato, rompendo le antiche dighe, l’anarchia della produzione: Engels dice, il regno della necessità. Ma, dice Engels, dopo Hegel il problema del rapporto fra libertà e necessità può dirsi risolto. «Hegel fu il primo che rappresentò giustamente la relazione fra libertà e necessità. Per lui la libertà è l’esperienza della necessità. Cieca è la necessità solo in quanto non viene intesa. La libertà non sta dunque nell’immaginaria indipendenza dalle leggi naturali, ma nel riconoscimento di queste leggi e nella possibilità di poterle far servire dietro un piano determinato, a determinati scopi» (48). Forte di questo insegnamento hegeliano, Engels crede di scorgere, coll’appoggio della visione materialistica della storia, nell’evoluzione dell’umanità, il progressivo riconoscimento e conseguente dominio delle necessità naturali, e quindi un innalzamento graduale verso la libertà (40). Il giorno che. vinte da tempo le forze elementari della natura, pure le finora cieche violente demolitrici forze sociali saranno conosciute e comprese nella loro attività, nella loro direzione, nei loro effetti, potranno dall’uomo esser sottoposte alla sua volontà. A questo fine, perché sia soppresso il disordine nella produzione sociale, perché le forze che fino a qui dominarono la storia passino sotto il controllo degli stessi uomini, è necessario, secondo Engels, che la società s’impossessi dei mezzi di produzione. Questo è il compito sociale del moderno proletariato: per la prima volta faranno gli uomini la loro storia con piena coscienza di loro stessi, cesserà veramente, dice Marx (50), la preistoria del genere umano, avverrà, proclama Engels, il passaggio dell’umanità dal regno della necessità a quello della libertà (51). Sulla soglia della società futura sta dunque scritta la parola organizzazione” (pag 112-113) [‘Appendice: L’influenza della concezione hegeliana della libertà sul pensiero rivoluzionario’, (in) Alessandro Passerin-d’Entrèves, ‘Il fondamento della filosofia giuridica di G.G.F. Hegel’, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 2012] [(47) Mondolfo, il M.S. in Engels, p. 228-229; (48) Engels, Antidühring, cap. 11, p. 110; (49) ivi, loc. cit.; (50) Marx, prefaz. alla Crit. dell’econ. pol.; (51) per tutta questa teoria v. Engels, Antid., p. 228-229; p. 296; p. 301-302]
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- Articolo pubblicato:4 Dicembre 2024