“Nel rapporto del consiglio generale dell’AIO al congresso di Ginevra, Marx dichiarò che lo scopo dell’Internazionale era di “unire, di generalizzare e di dare uniformità agli sforzi, ancora disuniti, compiuti dai diversi paesi per l’emancipazione della classe operaia”, vale a dire che “uno dei grandi fini”, il principale, era “di sviluppare negli operai di differenti paesi non soltanto il ‘sentimento’ ma il fatto della loro fraternità e di unirli per costituire l’armata dell’emancipazione” (41)”. (…) In questo ambito furono decisive la pubblicazione del ‘Capitale’ e la sua diffusione, dapprima in Germania, dove, se non ottenne una vasta eco negli ambienti accademici, fu letto e conosciuto in quelli socialisti e in genere della sinistra (si sono contate, fra il ’67 e il ’72, circa 200 citazioni del testo), e poi via via in tutti gli altri paesi, grazie alla campagna pubblicitaria promossa da Engels, da Dietzgen, da Becker, e poi tramite le versioni che cominciarono a essere pubblicate nel 1872 (russa) e nel ’75 (francese) e alle riedizioni del testo in Germania, mentre stralci dell’opera – la Prefazione, ad esempio – fin dall’anno della prima apparizione erano stati tradotti in varie lingue e ripresi su parecchi giornali tedeschi (43). L’Internazionale prese subito posizione, mettendo il luce l’importanza del ‘Capitale’ e la sua funzione per la classe operaia. A testimonianza di una già larga conoscenza della tematica marxista, si ricorda la risoluzione proposta dai rappresentanti tedeschi a Bruxelles nel ’68, accolta unanimemente dal congresso (44): “Noi tedeschi, delegati al congresso internazionale degli operai, raccomandiamo agli uomini di tutte le nazioni l’opera di Marx ‘Il Capitale’, e li sollecitiamo a far tutto il possibile onde quest’opera importante sia tradotta nelle lingue in cui non lo è ancora, e dichiariamo che Karl Marx ha il merito inestimabile di essere il primo economista che abbia analizzato scientificamente il capitale e che l’abbia ridotto ai suoi elementi primordiali”” [Gian Mario Bravo, Marx e la Prima Internazionale, 1979] [(41) Marx, Istruzioni per i delegati del consiglio generale provvisorio sulle singole questioni (agosto 1866>), PI, p. 172; (43) Rolf Dlubek Hannes Skambraks, “Das Kapital” von K. Marx in der deutschen Arbeiterbewegung (1867 bis 1878), Berlin, 1967, pp. 1-112; Anna V. Uroeva, ‘La fortuna del Capitale, Roma 1974, passim; (44) ‘Il “Capitale” di Marx’ (settembre 1868), PI, p. 316. Così commentava Becker, nella sua rivista ginevrina, “Der Verbote”, 1867, n: 11, pp. 174-175: “(…) Possediamo ora questo primo volume e ci leviamo il cappello. E’ parte di un’opera gigantesca, un arsenale di armi di emancipazione, una scoperta del più puro oro della scienza. Contribuiremo con tutte le nostre forze a far pervenire alla luce i tesori raccolti per il bene comune di tutti gli oppressi e i diseredati”]