“Forse Venturi aveva maturato un distacco dalla Rivoluzione francese non solo lacerante, ma in un tempo lungo che ha tre nodi significativi. (…) Ma sul terreno della Rivoluzione non mancava una sottile differenza che il tempo e il senno di poi rendono opaca. Venturi, già forse riflettendo nel tempo lungo su un libro geniale e scomodo come quello di Rosario Romeo ‘Risorgimento e capitalismo’, aveva finito per sposarne, con significativo traslato, le spiegazioni sul mondo francese, convincendosi che la distribuzione delle terre, seppure parziale, aveva avuto come effetto di ritardare la Rivoluzione industriale e di creare quel legame contadini-napoleonidi, già intuito da Marx, che avrebbe determinato, dopo il primo, il secondo impero. (…) (pag 242-243) [Gianni Ricuperati, ‘Non solo cronache di filosofia italiana. Alessandro Galante Garrone, Franco Venturi e l’esperienza del neo-Illuminismo torinese’ (in) ‘Storico per passione civile. Atti del Convegno di studi «Alessandro Galante Garrone 1909-2003»’, Edizioni Dell’Orso, Alessandria, 2011, a cura di Aldo Agosti]; “Cantimori, apprezza l’articolo di Galante Garrone su Buonarroti, apparso su «Belfagor», ma non condivide le critiche a Mathiez, che vi sono contenute, sui limiti storiografici dello storico francese, legati al suo orientamento politico (63). Al di là delle differenze ideologiche, anche Galante Garrone apprezza Cantimori: scrive a proposito della sua recensione al libro di David Thomson su Babeuf, «il tuo passo sui giudizi che Marx diede del babuvismo mi pare la cosa migliore che sin qui sia stata scritta sui rapporti tra babuvismo e marxismo» (64)” (pag 262) [Manuela Albertone, ‘Mito e realtà dell’eguaglianza’ (in) ‘Storico per passione civile. Atti del Convegno di studi «Alessandro Galante Garrone 1909-2003»’, Edizioni Dell’Orso, Alessandria, 2011] [(63) AGG, C., lettera di Galante Garrone a Cantimori, 21 dicembre 1948. Cfr A. Galante Garrone, ‘Buonarroti e l’apologia del Terrore’, cit., pp. 549-551; (64) ASNS, letter di Galante Garrone a Contimori, 21 dicembre 1948. Cfr. la recensione di Cantimori in “Società”, a. III (1947), n. 3, pp. 424-427. Cfr. D. Thomson, ‘The Babeuf Plot: The Making of a Republican Legend’, Kegan Paul, London, 1947]