“Come la scuola tradizionale clausewitziana si è ridotta, sempre di più, a una bruta ricerca della massima violenza distruttrice possibile – così a nessuna scienza militare specifica è giunta la scuola socialista, e, come la prima è caduta in un positivismo senza sbocchi, la seconda, quando non ricade nelle stesse caratteristiche, si qualifica per un pragmatismo ben lontano dalle premessi di Marx, Engels e Lenin. In effetti Marx, nell’Introduzione a ‘Per la critica dell’economia politica’, scriveva (7): «Nota bene circa alcuni punti che sono da menzionare qui e che non vanno dimenticati: La guerra è sviluppata prima della pace: modo in cui certi rapporti economici come lavoro salariato, macchinismo ecc., sono stati sviluppati dalla guerra e negli eserciti prima che nell’interno della società borghese. Anche il rapporto tra forza produttiva e i rapporti di scambio diviene particolarmente evidente nell’esercito». Tale interdipendenza fra organizzazione militare ed economia era totalmente diversa da quella concepita da Clausewitz e rappresentava un’autentica novità, riconfermata da Marx nella lettera ad Engels del 15 settembre del 1857 (8). «L’esercito in guerra è importante per lo sviluppo economico (…) presso gli antichi il sistema salariale si è sviluppato completamente anzitutto nell’esercito. Così presso i Romani il ‘peculium castrense’ è la prima forma giuridica in cui si riconosce la proprietà mobiliare di quelli che non sono padri di famiglia (…). Così si trova nell’esercito il primo impiego delle macchine in grande (…) il valore particolare dei metalli ed il loro uso come danaro» e «la divisione del lavoro» si compirono «primamente negli eserciti», nella cui storia «si trova riassunta tutta la storia delle forme della società civile». Tali concetti, peraltro, sono stati valutati in tutta la loro autentica e determinante importanza da Lenin, che ha annotato la lettera suddetta con la postilla: «L’esercito ed il regime economico – relazioni fra storia militare e rapporti di produzione» (9). Tali concetti successivamente non sono stati convenientemente ampliati, il che ha rappresentato la causa principale dell’incapacità, da parte della scuola socialista, di fondare una nuova scienza militare” (pag 64-65) [Rodolfo Guiscardo, ‘Forze armate e democrazia. Da Clausewitz all’esercito di popolo’, De Donato, Bari, 1974] [(7) Nel 4 della bozza, quello concernente «Produzione. – Mezzi di produzione e rapporti di produzione. – Rapporti di produzione e rapporti di scambio. – Forme dello Stato e forme della coscienza in relazione ai rapporti di produzione e di scambio. – Rapporti giuridici. – Rapporti di famiglia» Cfr. K. Marx, ‘Opere scelte’, Editori Riuniti, Roma, 1966, p. 739; (8) In K. Marx F. Engels, ‘Carteggio’, Editori Riuniti, Roma; (9) Cfr. ‘Lenine et la science militaire’, Editions du Progrès, Moscou, 1967. In particolare cfr. “Quaderni di Lenin”, n. 18674 degli Archivi dell’Istituto Lenin di Mosca, ‘Testi scelti e annotati da Lenin dal libro di K. von Clausewitz “Sulla guerra e la condotta della guerra”; trad. it. ‘Note al libro ecc.’, Ed. del Maquis, Milano, 1970, pp 11 e 26-64]