“Lenin ricorda come fosse Engels a dare un serio impulso a Marx per indirizzarlo allo studio della economia politica e come già nel 1844 egli iniziasse la sua celebre opera ‘La situazione della classe operaia in Inghilterra’, la cui straordinaria importanza per l’elaborazione del pensiero fondamentale del marxismo è così riassunta: «Anche prima di Engels, numerosi autori avevano descritto le sofferenze del proletariato e avevano detto che era necessario venirgli in aiuto. Ma Engels ‘per primo’ affermò che il proletariato ‘non è soltanto’ una classe che soffre; sostenne che appunto la vergognosa situazione economica nella quale essa si trova lo spinge irresistibilmente in avanti e lo incita a lottare per la sua emancipazione definitiva. Il proletariato in lotta ‘si aiuterà da se stesso’. Il movimento politico della classe operaia condurrà inevitabilmente gli operai a riconoscere che per loro non vi è altra via di uscita all’infuori del socialismo. D’altra parte, il socialismo sarà una forza soltanto quando diventerà lo scopo della lotta politica della classe operaia». Parlando dell’origine del celebre ‘Manifesto del Partito comunista’ che contiene i principi fondamentali del socialismo scientifico elaborati in comune da Marx ed Engels, afferma Lenin che «Questo libricino vale molti volumi: il suo spirito fa vivere e operare ancor oggi tutto il proletariato organizzato e combattente del mondo civile». Lenin esalta l’esemplare amicizia che legava Engels a Marx; l’affetto finché fu in vita e il rispetto per la memoria del defunto erano sconfinati; questa amicizia non aveva un carattere sentimentale ma si fondava sulla comunità di lotta dei due giganti del pensiero. Oltre ad essere un esempio della vera e profonda amicizia fra due combattenti rivoluzionari era anche un esempio della unica e possibile base di una tale amicizia. La loro amicizia è piena di esempi sublimi di un legame umano nella gioia e nella sofferenza, della solidarietà reciproca la più disinteressata, ma la più alta espressione di questa amicizia era il comune lavoro nel campo della creazione del socialismo scientifico” (pag 380) [Arturo Colombi, ‘Lenin, Opere, Vol. I e II’, Rinascita, Roma, 1955]