“La nascita di un nuovo progetto editoriale rese le circostanze meno disperate. Il direttore del «New York Tribune», Charles Dana, lo invitò infatti a partecipare alla redazione dell’enciclopedia ‘The New American Cyclopaedia’ [La nuova enciclopedia americana]. La mancanza di denaro lo spinse ad accettare, ma per lasciarsi più tempo da dedicare agli studi, egli affidò a Engels gran parte dell’attività. Nella divisione del lavoro, che i due svolsero dal luglio del 1857 al novembre del 1860, Engels redasse le voci di carattere militare – ossia la maggioranza di quelle previste -, mentre Marx compilò diversi schizzi biografici. Pur se il compenso offerto, solo due dollari per pagina, era molto basso, esso costituiva pur sempre un’integrazione al disastrato bilancio. Per questo motivo, Engels lo invitò a farsi assegnare da Dana quante più voci possibili: «tanta solida scienza possiamo facilmente fornire, finché ce ne derivi un compenso il solido oro californiano» (14); mentre Marx, nella stesura dei suoi articoli, seguì spesso il principio: «essere il meno concisi possibile, finché si può farlo senza divenire insulsi» (15). Nonostante gli sforzi, lo stato delle sue finanze non migliorò affatto. Esso divenne, anzi, talmente insostenibile che, assalito da creditori paragonati a «lupi famelici» (16) e in assenza finanche del carbone per riscaldarsi nel freddo inverno di quell’anno, nel gennaio del 1858 dichiarò a Engels: «se questa situazione dura, preferirei stare 100 tese sotto terra piuttosto che seguitare a vegetare così. Essere sempre fastidioso agli altri e, per di più, personalmente tormentato di continuo dalle più piccole miserie, è alla lunga insopportabile» (17). In queste condizioni riservò le considerazioni più amare anche alla sfera degli affetti: «privatamente, penso, conduco la vita più agitata che si possa immaginare. (…) Per la gente che abbia delle aspirazioni più vaste non c’è peggiore stupidaggine che sposarsi e consegnarsi così alle piccole miserie della vita domestica e privata» (18). La povertà non fu il solo spettro ad assillare Marx. Come per gran parte della sua travagliata esistenza, egli fu affetto, anche durante questo periodo, da diversi malanni” (pag 248-249) [Marcello Musto, a cura, ‘I ‘Grundrisse’ di Karl Marx. Lineamenti fondamentali della critica dell’economia politica 150 anni dopo’, Ets, Pisa, 2015] [(14) Friedrich Engels a Karl Marx, 22 aprile 1857, ivi, p. 131; (15) Karl Marx a Friedrich Engels, 22 febbraio 1858, ivi, p. 299. Anche se contengono alcune riflessioni interessanti, gli articoli per l’enciclopedia furono bollati da Engels come «lavori a puro scopo di guadagno (…) che possono tranquillamente restare sepolti», cfr. Friedrich Engels a Hermann Schlüter, 29 gennaio 1891, in K. Marx F. Engels, Opere, vol. II, Ed. Riun., Roma, 1982, p. 18. Per l’edizione italiana di questi scritti si rimanda al volume K. Marx – F. Engels, Voci per The New American Cyclopaedia’, Lotta Comunista, Milano, 2003; (16) K. Marx a F. Engels, 8 dicembre 1857, in K. Marx F. Engels, Opere, vol. XI, cit., p. 234); (17) K. Marx a F. Engels, 28 gennaio 1858, ivi, p. 280; (18) K. Marx a F. Engels, 22 febbraio 1858, ivi, p. 299]