“Ferguson dice: «L’arte di pensare, in un tempo in cui tutto è separato, può da sé stessa formare un mestiere a parte». «Un certo intristimento di corpo e di spirito è inseparabile dalla divisione del lavoro nella società. E siccome il periodo manifatturiero esagera questa divisione sociale, e nell’istesso tempo che con la divisione sua particolare attacca l’individuo nella radice stessa della sua vita, così è esso che per il primo fornisce l’idea e la materia d’una patologia industriale. Ramazzini, professore di medicina pratica in Padova, pubblicò nel 1713 la sua opera: ‘De morbis artificum’ (sulle malattie degli artigiani). Il suo catalogo delle malattie degli operai è stato naturalmente molto aumentato dall’epoca della grande industria, come lo dimostrano gli scrittori che vennero dopo di lui, nonché l’Inchiesta iniziata, nel 1854, dalla Società dei mestieri, in Inghilterra, e i Rapporti ufficiali sulla pubblica sanità” (pag 51-52) [Carlo Marx, ‘Il Capitale, brevemente compendiato da Carlo Cafiero’, Edizioni Omnia, Milano, 1945]