“Era precisamente Marx che per primo aveva scoperto la grande legge dell’evoluzione storica, la legge secondo la quale tutte le lotte della storia, si svolgano esse sul terreno politico, religioso, filosofico, o su altro terreno ideologico, in realtà non sono altro che l’espressione più o meno chiara di lotte fra classi sociali; secondo la quale l’esistenza e quindi anche le collisioni di queste classi sono a loro volta condizionate dal grado di sviluppo della loro situazione economica, dal modo della loro produzione e dal modo di scambio che ne deriva. Questa legge, che ha per la storia la stessa importanza che per le scienze naturali ha la legge della trasformazione dell’energia, gli forniva pure la chiave per comprendere la storia della seconda repubblica francese. In questa storia egli ha messo alla prova la sua legge, e ancora oggi, dopo trentatre anni, dobbiamo riconoscere che questa prova è stata superata in modo brillante” [Federico Engels, ‘Prefazione alla terza edizione tedesca’ (1885)] [(in) Karl Marx, ‘Il diciotto brumaio di Luigi Bonaparte’, Edizioni in Lingue Estere, Mosca, 1947]