“Cerchiamo la vera risposta marxiana, perché intorno a essa si organizza tutto il suo discorso e il suo procedimento analitico. Nella corrispondenza inviata alla ‘Wiener Presse’ del 7 novembre 1861 Marx scrive: «La presente lotta tra Nord e Sud non è perciò altro che una lotta tra due sistemi sociali, tra il sistema della schiavitù e il sistema del lavoro libero. La lotta si è scatenata perché i due sistemi non possono vivere più a lungo pacificamente uno accanto all’altro nel continente nord-americano. Può solo esser conclusa con la vittoria di un sistema su un altro». Da questa affermazione può aver inizio e quindi essere effettuata una analisi e proprio perché è di qui che Marx ‘piglia le mosse’, il suo discorso si differenzia da quello degli storici successivi che riusciranno al massimo a ‘concludere’ che la guerra fu la conseguenza di uno scontro tra sistema capitalistico e sistema agrario. In tutti i suoi interventi è evidente l’interesse di Marx per una analisi in termini di classe che permetta di cogliere la struttura complessa e la dinamica di questi due sistemi sociali. È vero che egli non analizza in profondità come la schiavitù formò la base della società del Sud, ma è altrettanto chiaro che per lui la schiavitù fu tutt’altro che una semplice «questione» e che è proprio tutto ciò che si costituisce come proiezione di due modi di produzione diversi (e non una pura e semplice motivazione economica) che spiega il conflitto tra Nord e Sud. Il che, poi, è naturale da parte di chi si è sempre rifiutato di prendere sul serio l’economico puro e ha indicato l’economico-sociale come la variabile indipendente che deve svolgere una funzione di privilegio in ogni interpretazione e quindi spiegazione del processo storico. La schiavitù è vista da Marx come la piattaforma su cui si erige il potere della oligarchia del Sud; di qui il suo tentativo di osservare da vicino il sistema delle piantagioni (in un articolo calcola il numero di schiavi che dovevano esserci in certe contee del Sud), quasi a voler stabilire quali variazioni interpretative alle categorie del suo sistema socio-economico dovessero apportarsi, alla luce di questa specifica situazione storica; di qui, ancora, l’esigenza che egli ha di cogliere l’intima connessione che vi è tra la schiavitù stessa e il mondo sovrastrutturale in cui la società del Sud si configura. (…) Il carattere specifico che Marx attribuisce alla forma di società del Sud può essere pienamente compreso solo però se si tiene presente quanto Marx dice sul modo di produzione capitalistico e sul colonialismo in opere precedenti, a partire dalla ‘Miseria della filosofia’ fino ai ‘Grundrisse’ (ove, nella parte terza, sezione seconda, là dove tratta di Wakefield, Marx dà in anticipo lo schema dell’ultimo capitolo nel primo volume del ‘Capitale’, «La moderna teoria della colonizzazione»)” [pag LX-LXI-LXIII-LXIV] [Enrico M. Forni, Introduzione a ‘De America’. Volume primo, Silva editore, Roma, 1971]