“In mezzo tra i due modelli, l’uno (quello leninista) volto a ricavare immediatamente da una situazione determinata il suo significato rivoluzionario, l’altro (quello di Hilferding) volto in direzione del futuro nel presupposto di uno sviluppo delle condizioni oggettive, si pone quel ricco ed articolato modello gramsciano che volge a ricavare immediatamente risultati rivoluzionari da una situazione già oggettivamente più vicina a quella analizzata da Hilferding. Gramsci sviluppa infatti il tema dell’egemonia a partire dalla analisi di una situazione (quella italiana) in cui l’intreccio già notevolmente avanzato delle forze sociali viene analizzato per sviluppare contemporaneamente la contraddizione al massimo della sua possibile intensità. Poiché molte delle previsioni di Hilferding si sono realizzate, la possibilità di costruire una comune piattaforma di lotta per gruppi sociali, che sembravano collocati su posizione antagonistica, è oggi assai più reale. Lo sviluppo storico ripresenta infatti, nella loro maturità, alcuni dei problemi che Hilferding vedeva solo in riferimento al futuro” (pag 189-190) [Nicola Badaloni, ‘Per il comunismo. Questioni di teoria’, Torino, 1972] [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]