“Dal canto loro, le vicende della Prima Internazionale continuano ad essere accompagnate dalle tipiche divisioni e dai contrasti del socialismo storico, di cui si è accennato: dopo il distacco del 1872 dalla ‘Alleanza della democrazia socialista’ di chiara ispirazione bakuniniana , l’Internazionale approda in America, dove tiene il suo ultimo congresso (Filadelfia, 1876). Da quel momento, il socialismo poté mostrare il suo risvolto ‘nazionale’ con Jules Guesde in Francia, fondatore nel 1879 dela Federazione del partito dei lavoratori socialisti che precede di qualche anno il ‘Partito operaio’, con Lassalle in Germania e Gheorghi Plekhanov in Russia, entrambi ispiratori di una concezione socialdemocratica; mentre dal ‘punto di vista’ teorico e scientifico le barriere nazionali sono già state superate nelle note pagine del ‘Manifesto’ del 1848 nonché nella diffusione del lavoro compiuto da Marx tra il 1854 e il 1867 e dedicato alla stesura de ‘Il Capitale’. In queste due opere Marx diffonde in Europa e nel mondo lo ‘spettro del comunismo’ che ancora agita certi ‘oppositori’ moderni e mostra – forse, per la prima volta – di quanto l’economia potesse operare un sovvertimento nella filosofia pur utilizzando la sua stessa dialettica; il ragionamento già si evidenziava negli scritti frammentari dedicati all”alienazione’ conosciuti dal 1844 come ‘Ökonomisch-philosophische Manuskripte’ e inediti fino al 1932″ (Guglielmo Rinzivillo, Marxismo e sociologia. Breve viaggio tra scienza e memoria, 2004]