“Nei padri del socialismo scientifico, Engels e Marx (13), il problema della «questione corporale» risulta intimamente connesso con la necessità di emancipazione della classe operaia, ovviamente nelle forme e nei modi con cui essa viene esplicitandosi sul continente europeo e che sono in relazione con l’esigenza di completare la rivoluzione borghese e i processi di unificazione nazionale; precondizioni, queste, indispensabili a che possa finalmente dispiegarsi il ruolo rivoluzionario della classe lavoratrice. Sono quindi i temi della formazione fisica in funzione dell’addestramento militare e dello sviluppo onnilaterale delle potenzialità umane che influenzano le considerazioni svolte da Engels nello scritto ‘Perché disarmare l’Europa?’ e le istruzioni che Marx indirizza ai delegati della I Internazionale riuniti a Ginevra nel 1866. In Italia i primi riferimenti all’educazione fisica dei lavoratori sono contenuti nelle deliberazioni dei congressi delle società operaie che prendono avvio ad Asti nel 1853. Essa infatti si inserisce nel contesto del mutuo soccorso che attorno alla metà del secolo comincia a essere influenzato dal pensiero di Giuseppe Mazzini, il quale nel 1841 aveva fondato l’Unione degli operai italiani. Il dato più saliente di quest’incontro, che coincide per il mutualismo con la perdita dei caratteri di assoluta frammentarietà avuti sino ad allora, è costituito dall’assunzione di compiti dichiaratamente politici e sociali: la solidarietà degli operai di tutta Italia per il mutuo soccorso, la richiesta del suffragio universale, il capovolgimento istituzionale e, prima di questo, il completamento dell’unità nazionale” (pag 428-429) [dal saggio di Roberto Ronchini e Giorgio Triani, ‘Le basi storico-sociali dello sport’, (in) AaVv, ‘Storia della società italiana. Parte quinta. Volume XVII, ‘Le strutture e le classi nell’Italia unita’, Teti editore, Milano, 1987] [(13) Per «crescita onnilaterale» K. Marx nelle «Istruzioni ai delegati del Consiglio generale provvisorio su singole questioni», intendeva: a) formazione spirituale; b) educazione fisica quale viene impartita nelle scuole di ginnastica e attraverso gli esercizi militari; c) istruzione politecnica, che trasmetta i fondamenti scientifici generali di tutti i processi di produzione e che contemporaneamente introduca il fanciullo e l’adolescente nell’uso pratico e nelle capacità di maneggiare gli strumenti elementari di tutti i mestieri. A questo proposito v.: M.A. Manacorda, ‘Il marxismo e l’educazione’, Roma, 1976, pp. 82-84]