“L’Austria plurietnica, definita da Friedrich Engels a metà del secolo scorso (1) la «Cina europea», era caratterizzata da condizioni economiche e sociali di tipo feudale, nonostante vi fossero alcune aree di concentrazione industriale. L’arretratezza politica e culturale era assicurata dal sistema repressivo di Metternich che soffocava qualsiasi impulso liberale. Il governo poteva contare sull’appoggio delle «vecchie classi – i latifondisti e l’aristocrazia -, il processo di industrializzazione stentava a decollare, la produzione su piccola scala predominava, e la borghesia restava debole. Le prime costituzioni di cooperative ebbero luogo nel «Vormärz» (1815-1848), un periodo caratterizzato dalla crisi economica e sociale. L’enorme rincaro dei generi alimentari di base provocò un aumento della miseria sociale, ma portò anche ai primi timidi tentativi di associazione con lo scopo di effettuare acquisti in comune, procurare capitali e smerciare prodotti. Queste reazioni alla miseria degli strati più poveri della popolazione (pauperismo) assunsero un carattere caritatevole ed erano la risposta dei ceti benestanti che cercavano in tal modo di allontanare dal Regno degli Asburgo lo «lo spettro della rivoluzione proletaria». Rientravano in questa casistica la ‘Cassa commerciale di mutuo soccorso’ di Westböhmen – Asch (1847), l”Associazione di generi alimentari e di risparmio’ di Praga (1847), l’Associazione delle casse di mutuo soccorso ‘ di Klagenfurt (1850-51), la ‘Società generale di mutuo soccorso’ di Vienna (1852). Un’altra finalità era quella di impedire così il declassamento dei piccoli commercianti e degli artigiani e la loro assimilazione alla massa dei lavoratori dipendenti” [Gabriella Hauch e Karl R. Stadler, ‘Le cooperative di consumo alle origini del movimento operaio austriaco’] (pag 57) [(in) ‘Le imprese cooperative in Europa. Dalla fine dell’800 alla seconda guerra mondiale’, Nistri Lischi, Pisa, 1986, a cura di Maurizio Degl’Innocenti] [(1) F. Engels, ‘Der Anfang vom Ende in Österreich’, in Marx-Engels-Werke IV, Berlino, 1974, p. 509-511]