“Il modello teorico cui Thalheimer [August Thalheimer, dirigente con Heinrich Brandler del partito comunista tedesco di opposizione, KPDO, ndr] si rifà per l’analisi del fascismo è quello elaborato da Marx nei confronti della presa del potere di Napoleone III in Francia nel 1851 ed esposto ne ‘Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte’. Il concetto-chiave è la distinzione fra potere politico e potere economico-sociale della borghesia. Il fascismo, così come il bonapartismo, avviene quando la borghesia per salvare la propria esistenza sociale ed il proprio predominio economico, rinuncia al potere politico che diventa così autonomo e indipendente, apparentemente al di sopra di tutte le classi. Il bonapartismo e il fascismo rappresentano quindi la dittatura aperta, l’offensiva sfrenata del capitale in un momento storico in cui la borghesia non riesce più a conciliare le contraddizioni che esplodono al suo interno e a gestire tranquillamente il potere. I settori sui quali si regge tradizionalmente l’equilibrio politico democratico-borghese entrano in conflitto tra loro; l’unità di interessi fra contadini, piccoli proprietari e grossi borghesi si dimostra del tutto illusoria; si produce così una profonda disgregazione sociale e morale, che mina le basi della convivenza civile. L’autonomia del potere esecutivo di fronte alle classi rappresenta lo strumento più efficace per lo svolgimento degli interessi del grande capitale, fuori da ogni estenuante compromesso con le altre parti sociali (fascismo come dittatura ‘aperta’ del capitale); nello stesso tempo questa operazione politica economica si compie camuffata da una ideologia anticapitalistica tesa a mantenere l’adesione al regime delle masse più emarginate dal processo produttivo, incanalando la loro ostilità di «declassati» (il termine è di Marx) contro la classe borghese e operaia e presentando il fascismo come l’unico difensore degli interessi di tutte le classi, o meglio, degli interessi della nazione al di sopra delle classi (fascismo come dittatura ‘indiretta’ del capitale)” (pag 12-13) [AaVv, ‘Il fascismo in Germania. Analisi svolta dal KPD-O ’28-’33’, Milano, 1977, prefazione di Luigi Geninazzi]