“Nella quarta sezione abbiamo mostrato come lo sviluppo della forza produttiva sociale del lavoro presupponga una cooperazione su larga scala, come solo con questo presupposto possano essere organizzate la divisione e la combinazione del lavoro, possano essere economizzati i mezzi di produzione concentrandoli in massa, possano essere creati mezzi di lavoro già materialmente adoperabili solo in comune, p. es. il sistema delle macchine; come forze immense della natura possano essere costrette al servizio della produzione e possa compiersi la trasformazione del processo di produzione in applicazione tecnologica della scienza. ‘Sulla base della produzione delle merci’ nella quale i mezzi di produzione sono proprietà di persone private, nella quale perciò il lavoratore manuale o produce le merci isolato e autonomo oppure vende come merce la propria forza-lavoro perché gli mancano i mezzi per un’azienda autonoma, quel presupposto si attua soltanto mercé l”aumento dei capitali individuali’, oppure si attua ‘nella misura in cui i mezzi di produzione e di sussistenza sociali vengono trasformati in proprietà privata di capitalisti’. Sul terreno della produzione delle merci la produzione su larga scala può allignare ‘solo in forma capitalistica’. Una certa ‘accumulazione di capitale’ nelle mani di produttori individuali di merci costituisce quindi il ‘presupposto del modo di produzione specificamente capitalistico’. Per questo eravamo stati costretti a ‘presupporla’ trattando della transizione dall’artigianato alla conduzione capitalistica. Essa potrà essere chiamata l”accumulazione originaria’ perché è il fondamento storico della produzione specificamente capitalistica anziché esserne il risultato storico” [Karl Marx, ‘Il capitale. Critica dell’economia politica. Libro Primo: Il processo di produzione del capitale. Volume 3’, Roma, 1953]
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- Articolo pubblicato:30 Agosto 2017