“Un punto di riferimento per lo studio dell’economismo e per comprendere i rapporti tra struttura e sovrastruttura è quel passaggio della ‘Miseria della Filosofia’ dove si dice che una fase importante nello sviluppo di un gruppo sociale è quella in cui i singoli componenti di un sindacato non lottano solo più per i loro interessi economici, ma per la difesa e lo sviluppo dell’organizzazione stessa (vedere la affermazione esatta; la ‘Miseria della Filosofia’ è un momento essenziale nella formazione della filosofia della praxis; essa può essere considerata come lo svolgimento delle ‘Tesi su Feuerbach’, mentre la ‘Sacra Famiglia’ è una fase intermedia indistinta e di origine occasionale, come appare dai brani dedicati al Proudhon e specialmente al materialismo francese. Il brano sul materialismo francese è più che altro un capitolo della storia della cultura e non un brano teoretico, come spesso viene interpretato, e come storia della cultura è ammirevole. Ricordare l’osservazione che la critica contenuta nella ‘Miseria della Filosofia’ contro Proudhon e la sua interpretazione della dialettica hegeliana può essere estesa al Gioberti e allo hegelismo dei liberali moderati italiani in genere. Il parallelo Proudhon-Gioberti, nonostante rappresentino fasi storico-politiche non omogenee, anzi appunto per questo, può essere interessante e fecondo). E’ da ricordare insieme l’affermazione di Engels che l’economia solo in «ultima analisi» è la molla della storia (nelle due lettere sulla filosofia della praxis pubblicate anche in italiano) da collegarsi direttamente al passo della prefazione della ‘Critica dell’Economia politica’, dove si dice che gli uomini diventano consapevoli dei conflitti che si verificano nel mondo economico sul terreno delle ideologie” [Antonio Gramsci, ‘Note sul Machiavelli sulla politica e sullo Stato moderno’. ‘Quaderni del carcere’, Roma, 1975]