“Riportiamo la giustificazione di Trotzky dal libretto ‘Dalla Rivoluzione di Ottobre alla Pace di Brest-Litovsk’, scritto appunto nelle lunghe more di quelle trattative: «Noi eravamo perfettamente sinceri quando dicevamo che la via per l’Assemblea costituente non passava attraverso il Parlamento Preliminare di Tzeretelli, bensì attraverso la conquista del potere da parte dei Soviet. La continua proroga della Costituente aveva lasciate le sue tracce…». Qui Trotzky spiega che il partito numericamente più forte in Russia era il socialista-rivoluzionario, la cui ala destra prevaleva di gran lunga nelle campagne, con una minoranza di sinistra di operai urbani. Ora sebbene le elezioni avessero luogo anche dopo la Rivoluzione di ottobre nelle prime settimane, le notizie si diffusero male nell’immenso territorio, e fu chiaro che gli ‘esserre’ di destra avrebbero avuto la maggioranza: ciò significava la maggioranza al deposto governo di Kerensky: graziosa l’idea di richiamarlo indietro e dirgli: abbiatevi le nostre scuse e risalite sullo scanno, i principii della democrazia sono per noi preliminari ed universali: rivoluzione, socialismo, proletariato, sono cose in sottordine!» (a). Trotzky è sotto l’effetto dell’orgia di imprecazioni venute dall’Occidente alla notizia della dispersione del branco di neo-onorevoli a suon di calcio di moschetto e senza spargere una goccia di sangue, delle ignobili pedanterie di Carlo Kautsky, cui dedicò indi un volume formidabile (b). Dopo aver escluso colla storia della questione che fosse proponibile il recitare la parte del fesso fino a tal punto, egli prosegue: «Resta ora da esaminare la questione del terreno dei principii. Nella nostra qualità di marxisti noi non fummo mai idolatri della democrazia formale. Nella società di classe le istituzioni democratiche non solo non tolgono di mezzo la lotta di classe, ma danno agli interessi di classe una espressione sommamente imperfetta. Le classi dominanti continuano pur sempre ad avere a loro disposizione innumerevoli mezzi per falsificare, distogliere e violentare la volontà delle masse popolari lavoratrici. Un apparato ancora più imperfetto per esprimere la lotta di classe sono, nel trambusto della rivoluzione, le istituzioni della democrazia. Marx disse che la rivoluzione è “la locomotiva della storia”. Grazie alla lotta aperta e diretta per conquistare il potere governativo, le masse lavoratrici accumulano nel minor tempo una maggiore quantità di esperienza, e salgono rapidamente da un gradino all’altro. Il lento meccanismo delle istituzioni democratiche può tanto meno seguire questa evoluzione, quanto più grande è il paese e più imperfetto è il suo apparato tecnico» (c). Questa è buona polemica contro i socialdemocratici che tuttavia ammettano lotta di classe e conquista del potere politico. Ma sembra a noi analisi insufficiente, in quanto riteniamo che più un paese è sviluppato quanto a tecnica e quanto a lungo esercizio della democrazia rappresentativa borghese, tanto più l’apparato di questa si presta a menzogna, corruzione e rinvilimento delle masse, ed è atto, consultato, sempre più a dire di no al socialismo proletario. Trotzky stesso dice che Lenin tenne lui a redigere il decreto ‘di sfratto’. Da almeno sei mesi gli stava sullo stomaco” [Amadeo Bordiga, ‘Struttura economica e sociale della Russia d’oggi’, Edizioni Lotta comunista, Milano, 2009] [(a) Trotsky, ‘Dalla Rivoluzione di Ottobre al Trattato di Pace di Brest Litovsk’, ed. Atlantica, Roma, 1945, pp. 123-126; (b) ‘Terrorismo e comunismo’, Sugar, 1964; (c) Idem, ‘Dalla rivoluzione di Ottobre ecc.’, cit, p: 126] [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]