“Fra i tentativi di rivendicare ai costi di produzione della moneta, l’importanza dominante per la determinazione del suo valore di scambio, merita di essere rilevato quello di Karl Marx. Secondo la sua opinione generale sull’origine del valore di scambio, Marx ritiene determinato anche il valore della moneta sulla base delle quantità di lavoro necessario per la sua produzione. Questa regola del valore della moneta però non si svolge secondo Marx istantaneamente, ma se «il valore dell’unità di misura del valore stesso» scende «allora ciò si manifesta dapprima nel cambiamento dei prezzi delle merci che vengono direttamente scambiate, alla fonte di produzione dei metalli pregiati con questi ultimi come merci» e solo poco a poco «una merce influenza l’altra attraverso il suo rapporto di valore con questa…, finché finalmente tutti i valori delle merci vengono calcolati secondo il nuovo valore del metallo-moneta. Questo processo di compensazione», egli continua, «è ‘accompagnato’ (nota: sottolineato da Wicksell) dal continuo aumento dei metalli pregiati, che affluiscono in sostituzione delle merci direttamente scambiate con essi» (1). Marx quindi non vuole ammettere un’influenza della quantità di moneta sui prezzi: secondo cui una tale influenza dovrebbe presupporre, che «merci senza prezzo o moneta senza valore entrino nel processo di circolazione, dove poi una quota parte del miscuglio di merci si scambia con una quota parte del mucchio di metalli» (2). Se la massa dei mezzi di scambio aumenta più di quanto «il grado della circolazione possa assorbire», allora la sua velocità di circolazione si rallenta oppure una sua parte «fuoriesce» dalla circolazione, e in particolare «basta immettere nella circolazione solo una quantità determinata di biglietti da una sterlina per cacciarne fuori altrettante sovrane; trucco ben noto a tutte le banche» (3)” [Knut Wicksell, ‘Interesse monetario e prezzi dei beni’, Milano, 2010; capitolo IV: ‘I costi di produzione della moneta’] [(1) ‘Das Kapital’, I, 3° ediz, p. 90; (2) loc. cit., p. 98; (3) loc. cit., p. 92]