“Chi conosce Enzo Cervelli, non può che sorridere con simpatia riconoscendo nel titolo di questo corposo volume [1] il suo noto understatement, il suo voluto minimalismo: Le origini della Comune; sottotitolo: Una cronaca (31 ottobre 1870 – 18 marzo 1871). Lo stesso arrestarsi al 18 marzo è parte di questo understatement, come cercherò di dimostrare illustrando il contenuto e la vera ambizione del volume. Si tratta, infatti, di un’opera imponente e definitiva che conclude una ricerca avviata dal noto studioso diversi anni fa con due lunghi saggi: uno su Gustave Lefrançais [2008] e l’altro, che lo completa, su altri personaggi chiave del decennio che precede la Comune (G. Tridon, A. Blanqui, J. Vallès, A. Vermorel, V. Hugo, L. Michel). Sono questi i protagonisti dei movimenti antibonapartisti: ex rivoluzionari che, in quegli anni cruciali, riflettono sulla sconfitta della rivoluzione nel 1848 e, ancor prima, nel 1792. Il titolo di questo secondo saggio è: Verso la Comune. A margine di una lettera di Marx a Kugelmann [2009]. Anche qui, nel sottotitolo, vi è il tratto dell’understatement: Ludwig Kugelmann, membro dell’AIL (Associazione Internazionale dei Lavoratori, la cosiddetta Prima Internazionale), è soprattutto noto nella storia della Comune per la lettera che Marx gli avrebbe scritto qualche mese dopo quella qui citata, il 12 aprile 1871, additando la Comune di Parigi come prefigurazione di un futuro governo di classe dopo l’evolvere della crisi del capitalismo. La lettera a cui fa riferimento in questo saggio Cervelli è, invece, quella del 3 marzo 1869 – prima cioè che tutto avesse inizio – e trasmette la seguente acuta riflessione di Marx: «in Francia ha luogo un movimento interessantissimo. […] I parigini studiano seriamente il loro più recente passato rivoluzionario per prepararsi all’imminente nuova lotta rivoluzionaria». Si era in tempi di ventennale del 1848 e la pentola della storia ricominciava a bollire, secondo Marx. È attorno alle pubblicazioni di quegli anni, e ai legami che si stringono nei giornali e nelle prigioni tra i diversi leaders della opposizione bonapartista, che Cervelli dedica questi interessanti saggi, ricostruendo gli incontri tra personaggi che, dopo la Comune, avrebbero seguito strade anche radicalmente diverse: esemplare il caso del legame amicale tra Louise Michel a Georges Clemenceau, futuro briseur de grèves – secondo la definizione dello storico Jacques Julliard [1985] – nel 1908. Di quegli anni Cervelli descrive una opposizione al regime molto animata e vivacissima, anche tra gli studenti, che lambisce e coinvolge persino V. Hugo, mentre i futuri leaders della Comune – e futuri protagonisti della stampa della Comune – dibattono e polemizzano in nome dei vecchi rivoluzionari del 1792 (hebertisti, robespierristi) oppure del 1848 (blanquisti, proudhoniani). È in quel decennio, mentre si perpetua la memoria delle due repubbliche francesi sconfitte, che si formano i leaders di una nuova opposizione a un regime (quello bonapartista) di cui in quell’ambiente non si percepiscono gli effetti di novità, al di là dei tratti dittatoriali. Pochi avevano letto Le lotte di classe in Francia di K. Marx, il quale già nel 1850 proclamava di non aspettarsi nulla dalla Francia, paese ora dominato da un regime come quello bonapartista – populista e nazionalista – e che proprio per questo si era trasferito a Londra, dalla cui classe operaia si aspettava invece molto. Il volume va letto, dunque, in continuità con questi due saggi e cioè con una storia – quella della Comune – che si lega strettamente al 1848 e alla sconfitta di quella rivoluzione da parte di un nuovo regime, il bonapartismo, alle prese con le contraddizioni di una società capitalistica in evoluzione (il post-1848 e il comparire di una nuova forza sociale rappresentata dagli operai organizzati), ma anche con l’illusione, rivelatasi vana, di una nuova alleanza che riunisse Parigi e la Francia attorno al Secondo Impero. (…)” [Mariuccia Salvati, “La Comune di Parigi” di Innocenzo Cervelli, ‘Storicamente.org’, n. 12. 2016] [I. Cervelli, ‘Le origini della Comune di Parigi. Una cronaca (31 ottobre 1870 – 18 marzo 1871)’, Viella, Roma, 2015]