“Nel corso dell’analisi della forma della democrazia in rapporto ai compiti e alle prospettive del movimento socialdemocratico Bernstein polemizza anche aspramente con Kautsky in merito alla attualità del concetto di «dittatura del proletariato»: «La dittatura di classe invece appartiene a un livello di civiltà più arretrato, e anche astraendo dalla razionalità e realizzabilità della cosa, soltanto una ricaduta nell’atavismo politico può evocare l’idea che il passaggio dalla società capitalistica alla società socialista debba necessariamente compiersi entro le forme evolutive di un’epoca che ancora non conosceva o conosceva solo imperfettamente gli attuali metodi di propagazione e di conquista delle leggi, e che mancava degli organi adatti a tale scopo» (52). Il concetto di «forme evolutive di un’epoca», che Bernstein individua qui come quello capace di motivare la non-attualità della «dittatura del proletariato», appare in completa coerenza con l’analisi della funzione della democrazia liberale in quanto tappa obbligata del «movimento storico universale», cioè della ‘storia delle forme politiche’, che si costituisce in livello autonomo del movimento e del tempo. (…) La ‘storia delle forme politiche’, in quanto storia autonoma e separata, è il livello del processo in cui il capitale si autocostituisce a soggetto separato della storia. Questo induce l’effetto conoscitivo del “politico” come luogo ‘tecnico’ della gestione del potere che è “occupato” dalla borghesia. Kautsky mette al centro della strategia del movimento operaio per la conquista del potere proprio la risposta polemica alle osservazioni di Bernstein sulla «dittatura del proletariato» e afferma: «Da una parte sostengono che è sufficiente l’ulteriore ampliamento delle conquiste già finora realizzate – legislazione sociale, sindacati, cooperative – per trasformare la posizione della classe capitalistica ed espropriarla senza che essa se ne accorga, senza una rivoluzione politica; senza trasformare la natura del potere statale. Questa teoria della maturazione economica graduale dello Stato del futuro costituisce un ammodernamento del vecchio utopismo e proudhonismo, che si oppongono alla lotta politica» (53). Qui Kautsky coglie certamente un nodo della «questione dello Stato nella fase in cui la democrazia politica definisce la forma di partecipazione del movimento operaio al «governo» dell’economia” [Franca Papa, ‘L’altra Germania. Saggio sulla Bernstein-Debatte’, Bari, 1981] [(52) E. Bernstein, ‘I presupposti del socialismo e i compiti della socialdemocrazia’, Bari, 1978, p. 189; (53) K. Kautsky, ‘La via al potere’, Bari, 1969., p. 13] [Nella nota (28) Franca Papa, cita il saggio di Francesco Fistetti, ‘Democrazia e transizione. La II Internazionale, Lenin e il rapporto con la tradizione teorico-politica del movimento operaio’ in “Problemi del socialismo’, n. 5, 1977, pp. 15-54] [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]