“Quando Marx morì nel 1883, il piano originario del ‘Capitale’ era largamente incompiuto. Nel presentare al lettore il Libro I dell’opera (1867) egli aveva previsto un seguito: «Il secondo volume di questo scritto tratterà il processo di circolazione del capitale (Libro II), e le formazioni del processo complessivo (Libro III); il volume terzo, conclusivo (Libro IV), tratterà la storia della teoria». Sedici anni dopo, al momento della morte, il seguito non era ancora venuto. Rimaneva soltanto un enorme manoscritto, già redatto in anni antecedenti alla pubblicazione del Libro I, di cui Engels ha lasciato una famosa descrizione: «La massa principale del materiale, sebbene nella maggior parte elaborata compiutamente quanto alla sostanza, non lo era quanto alla lingua; redatto nella lingua in cui Marx soleva stendere i suoi estratti: stile trascurato, familiare, con frequenti espressioni e locuzioni ruvidamente umoristiche, definizioni tecniche inglesi e francesi, spesso intere frasi e anche pagine in inglese; pensieri buttati giù nella forma in cui a mano a mano si sviluppavano nella mente dell’autore. Accanto a singole parti trattate diffusamente, altre, parimenti importanti, soltanto accennate; il materiale di fatti illustrativi raccolto ma a malapena raggruppato, non diciamo poi elaborato; alla chiusa dei capitoli, per l’urgenza di arrivare al capitolo successivo, spesso soltanto un paio di frasi tronche, come pietre miliari degli sviluppi lasciati incompiuti; infine la nota scrittura, a volte illeggibile per lo stesso autore». Da questo materiale manoscritto, Engels aveva ricavato, nel 1885, il Libro II del ‘Capitale’, nel 1894 il Libro III, riservandosi di pubblicare in seguito, in forma di Libro IV del ‘Capitale’, la parte concernente le ‘Teorie sul plusvalore’, cioè la parte dedicata da Marx alla storia dell’economia politica dalla metà del secolo XVII in poi. Senonché a Engels non fu concesso di realizzare interamente il suo progetto. Impegni di vario genere, lavori scientifici suoi propri e malattie gli impedirono di terminare il lavoro di preparazione del Libro III del ‘Capitale’ con la celerità che avrebbe voluto. Così che, quando egli si accingeva a preparare per le stampe il Libro IV, cioè la storia della teoria, la morte (1895) gli strappò la penna di mano, impedendogli di portare a compimento il lavoro, cui si era dedicato con tanta abnegazione, di esecutore testamentario dell’opera di Marx. Il compito di pubblicare il manoscritto delle ‘Teorie’ passò allora a Kautsky, il quale, nel prepararlo per le stampe, si accorse tuttavia di non poter dare la forma di Libro IV del ‘Capitale’ (il che avrebbe richiesto una profonda rielaborazione del materiale, così da farne una continuazione omogenea dei primi tre Libri) e optò per la forma di un’opera autonoma – appunto le ‘Teorie sul plusvalore’ – parallela al ‘Capitale’ anziché parte integrante di esso” [Lucio Colletti, ‘Introduzione’] [(in) Karl Marx, ‘Storia delle teorie economiche. Libro quarto del «Capitale». Volume primo’, Roma, 1974]