“Uno dei più grandi meriti di Lenin sta nell’aver evidenziato il carattere partitico della filosofia (29). Ciò che Lenin sostiene in un breve scritto del 1905 a  proposito della nascita in Russia di movimenti apartitici e di organizzazioni sedicenti neutrali, mostra molto bene come, dal punto di vista del materialismo storico-dialettico, ad ogni scelta teorica corrisponda una precisa presa di posizione a favore dell’uno o dell’altro dei ‘partiti’ che costituiscono la società borghese e come, perciò, sia insostenibile e sostanzialmente falsa qualunque posizione che si autodefinisca ‘neutrale’: “In una società, fondata sulla divisione in classi, la lotta tra le classi ostili si tramuta ineluttabilmente, in una certa fase di sviluppo, in lotta politica. L’espressione più coerente, integrale e compiuta della lotta politica tra le classi è la lotta tra i partiti. L’indipendenza dai partiti è indifferenza per la lotta tra i partiti. Ma quest’indifferenza non equivale alla neutralità, all’astensione dalla lotta, perché nella lotta di classe non si può essere neutrali, perché nella società capitalistica non ci si può ‘astenere’ dal prender parte allo scambio dei prodotti o della forza-lavoro. E lo scambio genera inevitabilmente la lotta economica e, dopo di essa, anche la lotta politica. L’indifferenza per la lotta non è quindi affatto estraneazione dalla lotta, astensione da essa o neutralità. L’indifferenza è tacito appoggio a chi è forte, a chi comanda. (…) L’indipendenza dai partiti è un’idea borghese. Lo spirito di partito è un’idea socialista’” (30). Secondo Lenin, la presa di posizione in filosofia è il primo atto filosofico nel senso che, mediante esso, si chiarisce la collocazione che all’interno della concreta situazione storica assume qualsiasi individuo che ‘fa filosofia’. Secondo Lenin, la filosofia non è un ‘affare privato’, bensì è l’espressione teorica di una determinata posizione politica. E’ in questo senso che Lenin evidenzia la fondamentalità del nesso filosofia-politica, che costituisce lo statuto della filosofia” [Maria De Rose, La verità senza soggetto. Lenin e la scienza, Bari, 1982] [(29) Il tema della partiticità della filosofia, secondo N. Badaloni, deve la sua centralità, nella discussione teorica di Lenin, al fatto che equivale all’affermazione della possibilità di una visione scientifica del processo sociale da parte del movimento operaio (è per questo motivo che, afferma Badaloni, il discorso di Lenin parte paradossalmente dalla difesa della obiettività dei concetti scientifici) e alla rivendicazione del carattere attivo della consapevolezza operaia. (N. Badaloni, ‘Scienza e filosofia in Engels e Lenin’, in “Quaderno di critica marxista”, 1970, in part. p. 105; (30) Lenin, ‘Il partito socialista e il rivoluzionarismo senza partito’, in Lenin, Opere scelte, cit., I, pp. 671-672]  [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]