“Per Marx la causa principale della decadenza della supremazia ad esempio di Venezia nel Mediterraneo, non è tanto nella concorrenza e rivalità delle altre nazioni europee che nel secolo XVI sono in grado di impadronirsi dei prodotti dell’Asia e dei tesori dell’America, quanto il fatto che in alcuni paesi come l’Olanda nel scolo XVII acquistano “un ruolo prevalente, astrazion fatta dall’altre circostanze, gli investimenti nella pesca nelle manifatture e nella agricoltura”, e ancora più evidentemente questo si vedrà con lo sviluppo dell’Inghilterra alla fine del secolo XVIII. Per questo nel XVI secolo Venezia riesce a fronteggiare la concorrenza portoghese e riesce in alcuni settori come quello del pepe a ristabilire verso la metà del secolo XVI il predominio commerciale nella vecchia via del Mediterraneo; anche se gradualmente essa diminuisce rispetto ai nuovi concorrenti il volume del suo commercio (5). La rovina cioè della economia mercantile di questi stati non si ha che quando si inizia e si afferma in altri paesi, a cominciare dalla seconda metà del secolo XVII, il modo di produzione moderno capitalistico, dove ciò che è preminente non è più il capitale commerciale, ma il capitale che si investe nella produzione e che subordina il primo come una branca. Ma lo sviluppo del capitale commerciale non implica necessariamente il passaggio a questo nuovo modo di produzione. Si è verificato che lo sviluppo commerciale ha portato ad un nuovo modo di produzione, ma per portare a questo determinato modo di produzione che nell’età moderna è il modo di produzione capitalistico bisogna che si verifichino appunto alcune circostanze. “Il commercio esercita ovunque un’azione più o meno disgregatrice sulle organizzazioni preesistenti della produzione – ha osservato Marx – dove sfoci questo processo di disgregazione, ossia quale nuovo modo di produzione si sostituisce all’antico non dipende dal commercio ma dal carattere stesso del vecchio modo di produzione. Nel mondo antico l’influenza del commercio e lo sviluppo del capitale commerciale sfociano sempre nell’economia schiavista; nel mondo moderno sfocia nel modo capitalistico di produzione. Ciò mostra che questi risultati erano determinati da altre circostanze oltre che dallo sviluppo del capitale commerciale… nel periodo delle manifatture il modo di produzione moderno si sviluppa unicamente là dove le condizioni necessarie per la sua applicazione si erano venute creando nel Medioevo” (Marx, Il Capitale, ndr)  [S.F. Romano, ‘Il sistema feudale e l’economia mercantile nei secoli XVI e XVII. Questioni di storia economica e sociale d’Italia dal XVI al XIX secolo’, Roma, 1955] [(5) F. Braudel, Civiltà e imperi sul Mediterraneo nell’età di Filippo II, Torino, 1953, vol I, p. 570e segg.]