“Vi è qualcosa che sembra profetico in ciò che Lenin afferma nei primi anni della guerra, ma è una capacità profetica che fu tutt’uno con la piena padronanza e con lo sviluppo originale della dottrina del marxismo. Il primo manifesto contro la guerra venne scritto da Lenin l’11 ottobre 1914 e in esso apertamente si dice che “in tutti i paesi più progrediti, la guerra rende attuale la parola d’ordine della rivoluzione socialista”. Nell’opuscolo famoso sul ‘Fallimento della II Internazionale’, che è di alcuni mesi dopo, il legame tra questa affermazione e la necessità della creazione di una nuova Internazionale è dimostrata nel modo più preciso: “Il socialismo europeo è uscito dallo stadio, relativamente pacifico e dagli angusti confini nazionali. Con la guerra del 1914-15, esso è giunto allo stadio dell’azione rivoluzionaria, e la completa rottura con l’opportunismo e la sua esclusione dai partiti operai sono assolutamente mature… La guerra del 1914-15 è una così grande svolta nella storia che i rapporti con l’opportunismo ‘non possono’ rimanere quali erano nel passato”. L’indicazione del compito e la sua giustificazione storica assumono, in questo modo, la massima evidenza e una precisione assoluta. Ad esse non corrisponde però affatto, in Lenin, la semplice generica affermazione che la guerra sarebbe stata seguita da un regolamento dei conti tra governanti e governati, cosa che veniva ripetuta, in quegli anni, da molte parti. La previsione leninista è solidamente fondata sul risultato delle analisi che Lenin esporrà, nel 1916, nel “Saggio popolare” sull”Imperialismo, fase suprema del capitalismo’. E’ quindi una previsione organica e scientifica. “Il capitale è divenuto internazionale e monopolistico. Il mondo è diviso fra un piccolo numero di grandi potenze, vale a dire fra le potenze che sono meglio riuscite a spogliare e ad asservire su grande scala altre nazioni. Quattro grandi potenze europee; Inghilterra, Francia, Russia e Germania, con una popolazione fra i 250 e 300 milioni di abitanti e con una superficie di circa 7 milioni di chilometri quadrati, posseggono delle colonie con ‘circa mezzo miliardo’ (495,5 milioni) di abitanti e una superficie di 64.6 milioni di chilometri quadrati, cioè circa la metà del globo terrestre (133 milioni di chilometri quadrati, senza le regioni polari). Aggiungete a questo i tre Stati asiatici: la Cina, la Persia e la Turchia, i quali sono stati fatti a pezzi dai briganti che conducono la guerra ‘liberatrice’. Quei tre Stati asiatici… hanno una popolazione di 360 milioni e una superficie di 14,5 milioni di chilometri quadrati …. (Lenin, ‘Sulla parola d’ordine degli Stati Uniti d’Europa’, dell’agosto 1915). Così è organizzato il mondo capitalistico “e nessun’altra forma di organizzazione è possibile”. Ma questa organizzazione, mentre genera da un lato violente crisi interne (guerre imperialiste) per la ineguaglianza di sviluppo che impone di continuo la ricerca di nuove spartizioni del fantastico bottino, dall’altro lato genera uno squilibrio crescente tra le forze oppresse e gli oppressori, e in questo squilibrio sono le premesse della inevitabile rottura rivoluzionaria. Questa però sarà tale, per le stesse condizioni oggettive da cui esce, che porrà all’ordine del giorno non più soltanto singole questioni dell’assetto economico e politico, ma i problemi “della esistenza stessa della società capitalistica”, cioè i problemi di una rivoluzione socialista. Lenin afferma, in uno scritto che è del settembre 1915, che la rottura avrà luogo nella Russia, ma dalla Russia dovrà propagarsi agli altri paesi europei. “La vita, egli scrive, attraverso la sconfitta della Russia, ‘procede’ verso la rivoluzione in Russia e, in legame con essa, verso la guerra civile in Europa” (‘La sconfitta della Russia e la crisi rivoluzionaria’, del settembre 1915)” [Palmiro Togliatti, ‘Alcuni problemi della storia dell’Internazionale comunista’] [(in) Paolo Alatri, a cura, ‘Rinascita di politica e di cultura italiana. 1944-1962. Terzo volume. 1957-1962’, Firenze, 1967] [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]
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- Articolo pubblicato:15 Settembre 2015