“”Ma, si dirà, le leggi generali della vita economica sono uniche e sempre le stesse, ed è del tutto indifferente se si applicano al presente o al passato. Marx nega proprio questo. Per lui tali leggi astratte non esistono… Per lui ogni periodo storico ha le sue leggi proprie… Appena la vita si è ritirata da un periodo determinato dello sviluppo, appena la vita passa da uno stadio dato ad un altro, comincia anche a essere retta da altre leggi. In breve, la vita economica ci offre un fenomeno analogo a quello della storia dello sviluppo negli altri settori della biologia… I vecchi economisti, confrontando le leggi economiche con le leggi delle fisica e della chimica, mostravano di non averne capito la natura… Un’analisi più profonda dei fenomeni ha dimostrato che la distinzione fra i vari organismi sociali è altrettanto fondamentale di quella fra gli organismi vegetali e gli organismi animali… Anzi, il medesimo fenomeno ubbidisce a leggi differentissime in conseguenza delle differenze tra la struttura complessiva di quegli organismi, della variazione dei loro singoli organi, delle distinzioni fra le condizioni nelle quali gli organi stessi funzionano, ecc. Per esempio Marx nega che la legge della popolazione sia la stessa in tutti i tempi e in tutti i luoghi. Afferma anzi che ogni grado di sviluppo ha una sua propria legge della popolazione… Alla differenza di sviluppo della forza produttiva corrispondono cambiamenti dei rapporti e delle leggi che li regolano. Marx, proponendosi il fine di indagare e di spiegare l’ordinamento economico capitalistico da questo punto di vista, non fa che formulare con rigore scientifico lo scopo che non può non proporsi ogni indagine esatta della vita economica… Il valore scientifico di tale indagine sta nella spiegazione delle leggi specifiche che regolano nascita, esistenza, sviluppo e morte di un organismo sociale dato, e la sua sostituzione da parte di un altro, superiore. E il libro di Marx ha di fatto questo valore scientifico” [‘Viestnik Evropy’ di Pietroburgo, maggio 1872, pp. 427-36] [testo riportato da Karl Marx in ‘Poscritto alla seconda edizione, Londra, 24 gennaio 1873’] [(in) ‘Prefazioni’ opera Karl Marx, ‘Il Capitale. Critica dell’economia politica. Libro primo. Il processo di produzione del capitale’, Roma, 1970, a cura di Delio Cantimori]