“Il fatto che il proletariato sia andato al potere per la prima volta in un paese così arretrato come la Russia già zarista può sembrare misterioso solo a prima vista. In realtà si conforma pienamente alla legge storica; si poteva prevedere e fu previsto. Anzi, in base alla loro previsione di questo fatto i marxisti rivoluzionari costruirono la loro strategia ben prima degli avvenimenti decisivi. La prima spiegazione, quella più generale, è: la Russia è un paese arretrato ma costituisce solo una parte dell’economia mondiale, solo una componente del sistema capitalistico mondiale. In questo senso Lenin risolse l’enigma della Rivoluzione Russa con la formula storica: “La catena si è rotta nell’anello più debole”. Un’illustrazione elementare: la guerra del 1914-18, risultato delle contraddizioni dell’imperialismo mondiale, coinvolse dei paesi che avevano diversi livelli di sviluppo, ma fece le stesse richieste a tutti i partecipanti. E’ chiaro che gli oneri della guerra sarebbero stati particolarmente intollerabili per i paesi più arretrati. La Russia fu il primo paese ad essere costretto a lasciare il campo. Ma per tirarsi fuori dalla guerra il popolo russo dovette rovesciare le classi dirigenti. Così la catena della guerra si ruppe nell’anello più debole. Comunque la guerra non è una catastrofe che arriva dall’esterno come un terremoto ma, come diceva il vecchio Clausewitz, è la continuazione della politica con altri mezzi. Nell’ultima guerra, le stesse tendenze principali del sistema imperialista di “pace” si esprimevano in modo più scoperto. Quanto più erano elevate le forze generali di produzione, tesa la concorrenza sui mercati mondiali, aspri gli antagonismi e impazzita la corsa agli armamenti, tanto più diventava difficile per i partecipanti più deboli. E’ proprio per questo che i paesi arretrati furono ai primi posti nella successione di crolli. La catena del capitalismo mondiale tende sempre a rompersi nell’anello più debole” [Lev Trotsky, ‘In difesa dell’Ottobre’ (Conferenza tenuta a Copenaghen nel novembre del 1932), Milano, 1996] [Lenin-Bibliographical-Materials]  [LBM*]