“Lenin sottolinea in un altro suo scritto (‘Chi sono gli amici del popolo?’, 1899) come grande merito di Marx sia di aver scoperto come lo sviluppo economico della società umana non si attui in un divenire indifferenziato. Lo sviluppo economico della società si scandisce invece in ‘formazioni sociali’ distinte (per esempio: schiavista, feudale, borghese) fondate su sistemi economici differenti e rette da leggi economiche diverse. Marx ci ha dato appunto le leggi che governano ‘questa’ formazione sociale, capitalistica. Marx è stato il primo a capire che ciò che distingue e caratterizza le diverse formazioni sociali è la loro ‘base’ economica, la ‘struttura’ della loro economia. Dalla struttura economica sono determinate – seppure in modo non meccanico – le forme politiche, statali, giuridiche culturali della vita sociale. Marx ha visto come la ‘struttura’ economica sia caratterizzata dai ‘rapporti di produzione’ (giuridicamente, i rapporti di proprietà) che si stabiliscono tra gli uomini. La radice della lotta di classe si trova appunto nella contraddizione che si manifesta, ad un certo punto dello sviluppo economico, tra i ‘rapporti di produzione’ e le ‘forze produttive’ che crescono entro questi rapporti; tra il proletariato (principale forza produttiva nella società capitalistica, insieme alle macchine, alle fonti di energia, alle materie prime) e i rapporti di produzione capitalistici (fondati sul fatto che vi è da una parte il proprietario dei mezzi di produzione – fabbriche, miniere, terra, macchine ecc. – e dall’altro i proletari – che senza nulla possedere fanno operare i mezzi di produzione). Marx ha dato insomma una spiegazione ‘materialistica’ dello sviluppo della società (intendendosi per ‘materia’ l”economia; vale a dire l’insieme dei beni materiali che sono necessari alla sussistenza umana). Ma con ciò – spiega Lenin nel primo paragrafo di questo articolo [‘Tre fonti e tre parti integranti del marxismo’ (1913)] – Marx si è riallacciato a tutta una corrente del pensiero filosofico: la corrente ‘materialista’ (…) Ma Marx ha saputo applicare al materialismo – particolarmente a quello che, nel ‘700, ebbe funzione altamente progressiva – la dialettica di Hegel. Questo grande pensatore tedesco (1770-1831) seppe comprendere che il pensiero, la scienza, l’umanità stessa – e con esse anche la natura – non sono realtà immobili: tutto diviene, si sviluppa costantemente. (…) Ma questo divenire non si compie secondo una linea costante e regolare, ma attraverso ‘contraddizioni’. Tutto ciò che è reale, concreto, è contraddittorio” [Luciano Gruppi, Introduzione’ a: V.I. Lenin, ‘Tre scritti sul marxismo’, Roma, 1973] [Lenin-Bibliographical-Materials]  [LBM*]