“Nel 1881, Kautsky, ormai conquistato al marxismo, si recò in pellegrinaggio dai due maestri, Marx ed Engels, a Londra. L’impressione che fece su Marx, con cui ebbe un rapido rapporto, non fu molto felice: questi lo giudicò mediocre, laborioso e votato al filisteismo. Kautsky afferma di avere letto ‘Il capitale’ verso la fine del 1875; ma di aver potuto capirlo realmente solo in seguito. La sua vera e propria iniziazione al marxismo avvenne con la lettura dell”Anti-Dühring’ di Engels (1877-78), di cui avrebbe detto che “ha giovato a far intendere le dottrine marxiste più di quello che avrebbero potuto fare tutte le brevi e apodittiche sentenze di Marx sul modo in cui voleva essere inteso in questo o quel punto” (2). Non è difficile comprendere  come fosse stato attratto dalla forma sistematica ed enciclopedica dell’analisi engelsiana. All’inizio degli anni ’80 Kautsky era ormai uno dei giovani intellettuali più in vista della socialdemocrazia, stretto collaboratore e protetto di Engels. Nel 1883, anno della morte di Marx, Kautsky divenne redattore del nuovo organo teorico della socialdemocrazia tedesca “Neue Zeit”, destinato a diventare la tribuna intellettuale più autorevole del socialismo internazionale nel periodo della II Internazionale. Obiettivo che Kautsky si proponeva era quello di “rendere popolare il sapere, illuminare l’operaio, così che possa in ogni momento trovarsi in corrispondenza con la scienza” (3). Con quali risultati Kautsky, diffusore e interprete del marxismo abbia agito nel periodo che dalla fondazione della “Neue Zeit” va al 1914 può essere compreso tenendo presente ciò che ha scritto Georges Haupt: “La paternità delle nozioni di “marxista” e di “marxismo” nel senso assunto dal nostro vocabolario risale a Kautsky” (4). In effetti, l’autorità di Kautsky come teorico del marxismo diventò immensa nella socialdemocrazia tedesca e nel socialismo internazionale, poiché egli apparve per un verso un sistematore del marxismo e per un altro un ricercatore capace di continuare e allargare l’opera dei fondatori della dottrina (5). Ma che cosa era propriamente il “marxismo” di Kautsky, quando iniziò la sua opera di diffusore e sistematore? In morte di Marx, Engels non trovò migliore elogio dell’opera dell’amico che affermare che questi era stato “lo scopritore di quella legge fondamentale che regola il corso e lo sviluppo della società umana”, così come Darwin era stato colui che aveva scoperto “la legge di sviluppo della natura organica sul nostro pianeta” (6). Ebbene, Kautsky si era formato intellettualmente proprio pervenendo a una sintesi fra darwinismo e marxismo, secondo tempi di sviluppo che avevano visto il darwinismo come base per il passaggio a un marxismo che finì con l’inglobare, in modo sostanzialmente permanente, la prima delle due correnti. Quello che secondo Kautsky darwinismo e marxismo avevano in comune era il fatto di essere entrambe teorie dell’evoluzione. Darwin, per lui, aveva fornito gli strumenti per chiudere i conti definitivamente con ogni concezione spiritualistica e idealistica e fondare un materialismo non statico, astratto, ma in grado di spiegare le strutture della realtà come organismi, frutto di uno sviluppo e aperte a uno sviluppo in permanente evoluzione. Negli anni della sua formazione premarxista, Kautsky era animato dalla ricerca di una coerente concezione “monistica” del mondo; e nella sua elaborazione subì l’influenza determinante di Haeckel. Così, trovò nella concezione della “rivoluzione dello spirito” di Buckle, un motivo ispiratore essenziale della sua vocazione pedagogico-ideologica. Gli autori che più lo segnarono nel campo della teoria economica e sociale furono J. Stuart Mill, Smith e Ricardo, ma soprattutto Albert Lange, l’autore dell”Arbeiterfrage’, sotto la cui influenza scrisse il suo primo libro organico sull’influenza dell’aumento della popolazione sul progresso della società (‘Der Einfluss der Volksvermehrung auf den Fortschritt der Gesellschaft untersucht’, 1880), dove si esaminava la questione del rapporto fra incremento demografico, questione sociale e socialismo, in una prospettiva di discussione critica con il malthusianesimo, alla quale il marxismo era sostanzialmente estraneo, nonostante l’affermazione che Marx era “la pietra angolare del moderno socialismo scientifico” (7). (….) Kautsky non arrivò a Marx “superando”, bensì integrando il darwinismo nel marxismo” [Massimo L. Salvadori, Kautsky fra ortodossia e revisionismo. (in) ‘Storia del marxismo’, Torino, 1979] [(2) K. Kautsky, ‘Le dottrine economiche di Carlo Marx’, Milano, 1945, p. 2; (3) ‘Friedrich Engels’ Briefwechsel mit Karl Kautsky’, Wien 1955, p. 64; (4) G. Haupt, ‘Da Marx al marxismo’, in questa ‘Storia del marxismo’, Torino, 1978, vol. I, p. 305; (5) Cfr. W. Blumenberg, ‘Karl Kautskys Literarisches Werk. Eine bibliografische Übersicht’, s’Gravenhage 1960, un’opera che consente di disporre di una rigorosa documentazione dell’attività scientifica di Kautsky e, attraverso l’indicazione delle traduzioni, dell’eco che essa ebbe nel mondo del socialismo internazionale; (6) K. Marx e F. Engels, ‘Werke’, vol. 19, Berlin, 1962, p. 333; (7) K. Kautsky, ‘Socialismo e malthusianismo. L’influenza dell’aumento della popolazione sul progresso della società’, Milano, 1884, p. 89]